Denominazione di Origine Protetta e Specialità Tradizionali Garantite come strumenti a tutela del consumatore e del produttore

Denominazione di Origine Protetta e Specialità Tradizionali Garantite

Denominazione di Origine Protetta e Specialità Tradizionali Garantite come strumenti a tutela  del consumatore e del produttore (di Angela Patalano)

Il Made in Italy

Nel settore agro-alimentare il Made in Italy rappresenta uno strumento comunicativo/informativo importante per il consumatore sulla provenienza e la qualità di un prodotto.

Diceva Wiston Churcill “si possono ingannare molte persone per poco tempo, poche persone per lungo tempo, ma non si possono ingannare molte persone per molto tempo.”

La reputazione, la qualità, la tracciabilità, la sicurezza alimentare e l’innovazione sono valori indiscutibilmente collegati, consentono l’acquisizione della certificazione per alcuni prodotti e garantiscono la tutela tanto dei produttori quanto dei consumatori dalle contraffazioni (art 30 C.P.I. recentemente modificato).

Il Made in Italy è un importante strumento di concorrenza qualitativa che consente alle imprese italiane di affermarsi nei mercati esteri, valorizzando la tipicità dei prodotti, quale fusione tra il valore local (territorio e/o area geografica) e la cultura del territorio.

Differenza tra denominazione di origine protetta (DOP) e indicazione geografica protetta (IGP)

La denominazione d’origine è una certificazione che crea un connubio indissolubile tra produzione e territorio.

Il bene alimentare è frutto di varie combinazioni: le materie prime da un lato e le caratteristiche ambientali dall’altro, a cui si aggiungono altri fattori, come le tecniche di produzione tramandate di generazione in generazione. Il risultato è un prodotto assolutamente inimitabile.

L’indicazione geografica protetta “è un marchio di tutela giuridica dell’indicazione geografica che viene attribuito a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica dipende dall’origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un’area geografica determinata.

Dunque per ottenere il marchio IGP è sufficiente che le fasi più importanti, cioè quelle che danno al prodotto quella caratteristica tipica, siano avvenute in quel determinato territorio.

Specialità Tradizionali Garantite (STG)

Si tratta di un marchio d’origine volto a tutelare i prodotti tradizionali con particolari specificità che rendono quel prodotto unico.

Pensiamo alla mozzarella di bufala, se prodotta con le materie prime e le tecniche previste, oltre ad essere STG può acquisire anche la certificazione DOP.

Inoltre, dalla combinazione di questo prodotto con altri DOP, come il Pomodorino S. Marzano dell’Agro Sarnerse-nocerino, contribuiscono a rendere la pizza napoletana un prodotto STG.

Italian Sounding, una nuova frontiera: nuovo sbocco commerciale o contraffazione?

Si utilizza il termine Italian Sounding per indicare la commercializzazione di prodotti i cui marchi riportano alla mente prodotti italiani, mediante l’utilizzo inopportuno di parole, simboli, colori, ma che di italiano non hanno nulla.

Un fenomeno estero, le cui conseguenze negative ricadono inevitabilmente sul mercato italiano.

Negli States per ogni prodotto realmente italiano “ce ne sarebbero altri 3 che di italiano hanno solo l’apparenza. E il danno è destinato a crescere, visto che a livello mondiale ancora non esiste una vera difesa delle Dop, Igp e Stg.”

In Italia ogni anno arrivano prodotti alimentari taroccati per un valore superiore ai 2 miliardi di euro, quasi il 5% della produzione agricola nazionale.

Tra i prodotti più copiati abbiamo il Parmigiano Reggiano commercializzato nel Regno Unito come Parmesan, ma anche Prosciutto di Parma, il Grana Padano e la Mozzarella di bufala.

Marchio Unico Made in Italy: confusione e nuovi inganni

Si tratta di un progetto riaperto dal ministro dello sviluppo Calenda e da lui sottoposto ad un conclave ristretto di operatori del settore food.

Uno strumento che, assumendo una nuova veste grafica, consentirà ai consumatori di comprendere se quel prodotto sia di provenienza italiana.

Il problema di questo marchio unico Made in Italy risiede nella tutela.

Potrà essere apposto tanto sui prodotti al 100% italiani, quanto su quelli che ex art 60 Codice doganale dell’Unione Europea, abbiamo subito in Italia solo l’ultima fase di trasformazione.

Cosi il Governo italiano, manda il rovina l’asse portante del nostro Pil, equiparando prodotti italiani e prodotti che di italiano hanno ben poco.

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