Molti artisti, singoli o gruppi, compongono propri pezzi ma la stragrande maggioranza: arrangia ed esegue pezzi altrui. Questi vanno sotto il nome di cover.

L’arrangiamento musicale è un’elaborazione di un pezzo musicale già scritto, che ne amplia il contenuto. Diversamente si parla di riduzione, per esempio di una sinfonia a solo piano e violino. Ampliarne il contenuto significa, per esempio, introdurre delle varianti significative, il cui contenuto sia creativo.

Un musicista si può opporre alla cover della sua canzone?

La valutazione è soggettiva: nel senso che posso considerare l’aggiungere un paio di note estremamente creativo, mentre altri possono considerarlo del tutto insignificante.

Il processo di arrangiamento parte, generalmente, dalla scelta del genere musicale in cui si vuole arrangiare il pezzo. Il processo può includere, al suo interno:

  • la riarmonizzazione, qualora la sequenza di accordi di partenza sia non corrispondente allo stile musicale di arrivo;
  • lo sviluppo di una struttura complessa (intro e giri di intro, numero di chorus o strofe o ritornelli, giri di soli, sezioni strumentali, finali, etc.);
  • la scelta degli strumenti da utilizzare in base al genere del brano.

Se l’adattamento musicale non provvede all’aggiunta o sottrazione di nuovo materiale musicale rispetto alla forma di partenza, sarà più corretto parlare di trascrizione.

Arrangiamento e testo identico all’originale: è sempre possibile registrare su supporto la traccia di un brano che sia già stato pubblicato.

Quando si richiedono i bollini alla SIAE per  la commercializzazione del CD la SIAE rilascia una licenza che vale come autorizzazione da parte degli aventi diritto sul brano (nel caso di un brano diffuso on-line bisogna richiedere la licenza anche se non è obbligatorio il bollino).

Arrangiamento e testo differenti dall’originale: per quanto riguarda le modifiche, il discorso è più complicato.

Quando non si voglia vantare alcun diritto sulle modifiche (cioè non si voglia comparire come coautore) si può pensare di introdurre qualche cambiamento senza specifiche autorizzazioni, purché i cambiamenti non siano lesivi della personalità degli autori originali.

Le esecuzioni dal vivo, in particolare, non presentano difficoltà (un autore non può denunciare un musicista perché sbaglia le note).

Però è necessario ricordare che la legge prevede che qualunque modifica ad un’opera tutelata deve essere autorizzata dagli aventi diritto: per questo, senza autorizzazioni, incidere su disco un’opera con rilevanti cambiamenti potrebbe presentare un margine di rischio. L’aspetto più importante è non disconoscere i diritti degli autori originali (cioè lasciare titolo ed autori originali).

Certo, l’autorizzazione è sempre la miglior garanzia contro conseguenze impreviste.

Posso utilizzare una musica famosa per un video su You Tube?
La risposta è NO, salvo in un caso: che abbiate richiesto le autorizzazioni e, una volta ottenute le stesse, pagato l’eventuale compenso richiesto per le relative licenze per il diritto di sincronizzazione.