L’11 giugno 2025, Disney e Universal Studios hanno instaurato una causa contro Midjourney, la piattaforma di intelligenza artificiale per la generazione di immagini. Questa causa segna un cambiamento storico nella relazione di Hollywood con l’IA generativa e il diritto d’autore, rappresentando la prima volta che i grandi studios citano in giudizio un’azienda di IA.
I Fatti della Controversia Disney vs Midjourney: La causa di 110 pagine, depositata presso il tribunale distrettuale di Los Angeles, include appendici dettagliate con esempi visivi e elenca più di 150 opere presumibilmente violate. Gli studios affermano di aver inviato lettere di diffida ai legali di Midjourney, senza ricevere risposta soddisfacente.
Accuse specifiche della causa Disney vs Midjourney: gli studios sostengono che Midjourney abbia “rubato innumerevoli opere protette da copyright” per addestrare il suo motore IA. Il sito web mostra “centinaia, se non migliaia, di immagini generate” che riproducono illegalmente personaggi come Star Wars e The Simpsons, dimostrando l’urgenza di proteggere i diritti IA nel cinema.
Strategie legali per autori e produttori
Per comprendere come proteggere i diritti IA nel cinema, questa causa evidenzia tre aree critiche:
- Controllo dei dati di addestramento Disney e Universal accusano Midjourney di aver “pulito” e convertito file digitali protetti senza autorizzazione. Questo stabilisce che l’uso non autorizzato di opere per addestrare IA costituisce violazione del copyright.
- Responsabilità delle piattaforme IA Gli studios affermano che Midjourney ignora deliberatamente le violazioni, nonostante lettere di “cessate e desistete” inviate ai loro legali. Questo precedente potrebbe rendere le aziende IA direttamente responsabili per le violazioni.
- Tutela proattiva delle opere La causa dimostra l’importanza di registrare preventivamente le opere e monitorare attivamente le violazioni IA per proteggere efficacemente i diritti AI nel cinema.
Implicazioni per registi e produttori
La risposta di Midjourney – che sostiene gli studios non possano impedire l’addestramento dell’AI – solleva questioni fondamentali su come strutturare contratti per proteggersi contro l’IA:
- Clausole anti-IA: inserire divieti specifici sull’uso delle opere per addestrare intelligenze artificiali
- Monitoraggio attivo: implementare sistemi di controllo per identificare violazioni AI
- Registrazione rafforzata: documentare dettagliatamente personaggi, design e elementi creativi unici
Il futuro della protezione legale nell’era IA
Questa causa stabilisce che proteggere i propri diritti contro l’IA nel cinema richiede strategie legali completamente nuove. Come affermato dagli studios: “La pirateria è pirateria, e il fatto che sia fatta da un’azienda AI non la rende meno illegale”.
L’esito determinerà:
- Standard legali per l’uso di opere protette nell’addestramento AI
- Responsabilità delle piattaforme per contenuti generati
- Metodi efficaci per tutelare la proprietà intellettuale cinematografica
L’esito di questa causa stabilirà precedenti fondamentali per il diritto d’autore cinematografico nell’era dell’intelligenza artificiale, influenzando profondamente come autori e produttori potranno proteggere e monetizzare le loro opere creative nel futuro digitale.
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