OpenAI condannata a Monaco: l’Europa divisa sul copyright nell’AI training

La sentenza tedesca riaccende il dibattito transatlantico sull’intelligenza artificiale

L’11 novembre 2025 il Tribunale di Monaco ha condannato OpenAI per violazione del copyright, stabilendo che ChatGPT ha utilizzato illegalmente i testi di nove canzoni tedesche protette (tra cui i successi di Herbert Groenemeyer “Maenner” e “Bochum”) nell’addestramento del suo modello linguistico. La GEMA, l’equivalente tedesco della SIAE, ha ottenuto il riconoscimento del principio che la memorizzazione e riproduzione di materiale protetto da parte dei Large Language Model costituisce violazione del diritto d’autore.

Europa frammentata: Monaco vs Londra

La decisione tedesca contrasta nettamente con la sentenza dell’Alta Corte britannica del 4 novembre 2025 nel caso Getty Images vs Stability AI, che ha invece stabilito che Stable Diffusion non memorizza né riproduce opere protette da copyright. La corte britannica ha accolto la tesi secondo cui i modelli AI apprendono pattern statistici dai dati anziché archiviarli, spostando il focus legale dall’addestramento all’output finale.

Stati Uniti: il trionfo del “fair use”

Negli USA, le sentenze Bartz v. Anthropic e Kadrey v. Meta (giugno 2025) hanno definito l’uso di opere protette per il training AI come “spectacularly transformative” e quindi legittimo sotto la dottrina del fair use. Tuttavia, il Copyright Office statunitense ha assunto una posizione più restrittiva nel suo report di maggio 2025, sottolineando che dove i modelli generano output sostanzialmente simili ai dati di training, sussiste “un forte argomento” di violazione.

Italia: il nodo della sovra-regolamentazione

Con la Legge 132/2025 (in vigore dal 10 ottobre 2025), l’Italia si è dotata della prima normativa organica nazionale sull’AI, integrando l’AI Act europeo. Le criticità principali riguardano la duplicazione di principi già previsti dall’AI Act, l’ampio ricorso a deleghe legislative che rinviano la definizione di aspetti cruciali a futuri decreti attuativi, e il rischio di eccesso normativo rispetto ad altri Stati UE, complicando il quadro regolatorio anziché semplificarlo. Secondo esperti, la legge italiana si limita a recepire un patrimonio giuridico preesistente, svolgendo una funzione più compilativa che innovativa, mentre tace sugli strumenti pratici per garantire l’applicazione dei principi enunciati.

Prospettive: La sentenza di Monaco potrebbe costituire un precedente significativo per tutta Europa e arrivare alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, mentre il mercato si orienta verso modelli di licenza anziché contenziosi.

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Sono Claudia Roggero, avvocata specializzata in Proprietà Intellettuale, Diritto d’Autore e dello Spettacolo. La mia missione non è solo guidarti attraverso il labirinto normativo che governa il mondo delle arti, della musica, dell’audiovisivo, dell’editoria e del digitale. Con bravura ed una competenza d’eccellenza, mi dedico a trasformare le complessità legali in opportunità strategiche, sempre con un approccio profondamente umano.

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