Copyleft

Copyleft

Il copyleft è il contrario del copyright. Infatti il simbolo è una C girata dalla parte opposta a quella del copyright. Se il copyright tutela le opere creative, dando all’autore la possibilità di decidere sul suo lavoro, ma soprattutto sulle sue modifiche e rielaborazioni, il copyleft lascia liberi tutti quelli che non sono autori dell’opera di poterla utilizzare.

In pratica, il copyleft è un movimento basato sul diritto di copia e nasce proprio con internet e con la possibilità data dal web di poter mettere a disposizione di chiunque un’opera, non solo per utilizzarla ma per implementarla.

Copyright e Copyleft possono essere viste come le due facce di una stessa medaglia.

Il libero utilizzo dei software con copyleft

Il copyleft è legato al concetto della libera disponibilità online di contenuti digitali e il concetto di Open Access. Giuridicamente parlando, il copyleft consente agli utenti il diritto di usare l’opera dell’ingegno, di modificarla e di diffonderla in maniera meno vincolata. Sebbene possa interessare  qualsiasi opera dell’ingegno, in genere quando si parla di copyleft si fa riferimento al software. Infatti questo concetto si è sviluppato nel settore informatico ed è proprio dei software liberi.

Le licenze

Questo non vuol dire che in caso di copyleft l’autore non abbia potere o autorità, anzi è proprio l’inventore dell’opera che la mette a disposizione mediante licenze attraverso le quali autorizza i fruitori a disporne.

Di norma il suo principio cardine obbliga i fruitori dell’opera, nel caso vogliano modificarla e distribuirla , a farlo sotto lo stesso regime giuridico (e, generalmente, sotto la stessa licenza).

Musica copyleft

In un mondo in cui il diritto d’autore offre all’autore il controllo esclusivo sulla propria opera, esistono modelli alternativi che permettono una gestione più aperta dei diritti.

Si tratta di un sistema di licenze che consente all’autore di un’opera di autorizzare terzi a utilizzarla, riprodurla o anche modificarla. Ad esempio, chi crea un testo può decidere di permetterne la copia e la riproduzione, mentre un fotografo può concedere il libero utilizzo delle sue immagini. Per un musicista, questo approccio permette a chiunque di usare un brano, o persino di rielaborarlo, dando vita a quella che potremmo definire “musica a licenza aperta”.

Questo modello dimostra come l’autore possa scegliere di sfruttare la propria opera e di farla sfruttare da altri come meglio crede, bilanciando la protezione con la volontà di condivisione e collaborazione.

Entrambi i modelli, quello tradizionale e quello aperto, hanno un valore fondamentale, a seconda degli obiettivi dell’autore. Il diritto d’autore garantisce il pieno controllo e la possibilità di monetizzare la propria arte. Il modello a licenza aperta, invece, promuove la diffusione, la collaborazione e l’evoluzione di un’opera all’interno di una comunità, offrendo un’alternativa per chi crede nella condivisione come motore di creatività.

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Sono Claudia Roggero, avvocata specializzata in Proprietà Intellettuale, Diritto d’Autore e dello Spettacolo. La mia missione non è solo guidarti attraverso il labirinto normativo che governa il mondo delle arti, della musica, dell’audiovisivo, dell’editoria e del digitale. Con bravura ed una competenza d’eccellenza, mi dedico a trasformare le complessità legali in opportunità strategiche, sempre con un approccio profondamente umano.

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