Plagio musicale

Plagio musicale: quando l’ispirazione sconfina nel furto (e come difendersi)

Per ogni musicista, il confine tra ispirazione e plagio è una linea sottile e spesso contesa. L’industria musicale è costellata di battaglie legali milionarie, dove note e accordi diventano oggetto di lunghe dispute in tribunale. Capire cosa costituisce plagio musicale e come tutelare la propria opera è fondamentale per chiunque crei musica oggi.

Cos’è il plagio musicale?

In termini semplici, il plagio musicale si verifica quando un’opera (o una sua parte sostanziale) viene copiata da un’altra, senza autorizzazione e senza riconoscere l’autore originale. Non si tratta solo di melodie identiche: il plagio può riguardare armonie, ritmi, testi o persino l’intera struttura di un brano.

La legge non protegge l’idea astratta (ad esempio, “una canzone d’amore con una chitarra acustica”), ma la forma espressiva di quell’idea. Ciò significa che una progressione di accordi comune, di per sé, difficilmente costituisce plagio. Ma se quella progressione è accompagnata da una melodia, un ritmo e un arrangiamento che ricordano in modo inequivocabile un’altra canzone, allora si entra in zona rischio.

Plagio musicale: quando una linea melodica oltrepassa il confine legale

Capire il plagio musicale non è semplice. Non basta che due canzoni si assomiglino. Bisogna considerare melodia, ritmo e armonia. I giudici valutano tutti questi elementi. Non è plagio una breve assonanza melodica. Non è plagio riutilizzare un ritmo. È plagio copiare la maggior parte del ritornello. È plagio copiare una parte significativa. La legge protegge l’autore dell’opera. Il plagio è punito a livello civile. Serve a difendere la paternità dell’opera. Può anche essere un’aggravante penale. In questo caso è un reato di contraffazione. Serve a tutelare il rapporto con l’autore. La buona fede del plagiario non lo salva.

Plagio musicale: distinguere la variazione dall’illecito e proteggere l’integrità dell’opera

Nel vasto panorama musicale, dove le combinazioni di note, specialmente nella musica tonale, non sono infinite, è naturale che spunti melodici possano somigliarsi anche senza intenzione. Ma quando questa somiglianza diventa plagio? La chiave sta nel distinguere una semplice variazione dall’appropriazione indebita.

Plagio vs. Variazione: il cuore della questione

Non si parla di plagio quando una composizione musicale presenta una semplice variazione (sotto il profilo timbrico, armonico o compositivo) di un tema riconoscibile in un’opera preesistente. Se il nuovo segmento musicale, pur ispirato, mantiene un carattere di autonomia e originalità, non si configura l’illecito. Il plagio si verifica invece quando c’è l’appropriazione dello “specifico di una sola melodia”, e non la mera riutilizzazione di schemi melodici o formule comuni, ampiamente diffusi nella musica leggera. In altre parole, se un brano non ha caratteristiche di originalità o novità, non può essere oggetto di plagio, perché non c’è nulla di sufficientemente distintivo da copiare.

Sincronizzazione di brani musicali e danno alla reputazione

Un altro aspetto delicato riguarda l’abbinamento di un brano musicale a contenuti visivi. La giurisprudenza ha chiarito che l’abbinamento di una canzone a scene erotiche in un film, tramite sincronizzazione, generalmente non costituisce lesione dell’onore o della reputazione dell’autore del brano. Questo vale a condizione che non ci siano alterazioni della registrazione o dell’opera originale a causa di tale abbinamento. L’articolo 20 della Legge sul Diritto d’Autore (LDA), che tutela l’integrità dell’opera, non viene invocato in questi casi se la sincronizzazione non modifica l’opera in sé. Inoltre, non deve esserci alcun rischio che il pubblico associ l’autore musicale direttamente ai contenuti del lungometraggio, soprattutto se il brano non viene presentato come musica originale del film e la scelta è chiaramente attribuibile alla produzione cinematografica.

In sintesi, la tutela contro il plagio musicale e la difesa dell’integrità dell’opera dipendono dalla valutazione dell’originalità del brano e dal contesto in cui viene utilizzato, con un’attenzione particolare alla distinzione tra l’ispirazione e l’appropriazione illecita.

Le grandi cause: Led Zeppelin, Ed Sheeran e il valore dell’originalità

La storia della musica è ricca di esempi di accuse di plagio, spesso con esiti sorprendenti.

  • Led Zeppelin vs. Spirit (“Stairway to Heaven”): Una delle cause più celebri ha visto i Led Zeppelin accusati di aver plagiato l’introduzione di “Stairway to Heaven” da un brano strumentale, “Taurus”, della band Spirit. Dopo anni di battaglie legali e ribaltamenti di sentenze, la Corte d’Appello degli Stati Uniti ha definitivamente stabilito che non vi era stato plagio. Questa vicenda ha messo in luce la complessità nel dimostrare la “somiglianza sostanziale” e l’effettivo “accesso” all’opera originale. Ne abbiamo parlato approfonditamente in un articolo dedicato alla sentenza Led Zeppelin.
  • Ed Sheeran vs. Marvin Gaye (“Thinking Out Loud” vs. “Let’s Get It On”): Ed Sheeran è stato al centro di diverse cause. La più famosa lo ha visto accusato di aver copiato la celebre progressione di accordi e alcuni elementi ritmici da “Let’s Get It On” di Marvin Gaye per la sua “Thinking Out Loud”. Dopo un lungo processo, Sheeran è stato assolto. Il Giudice ha sottolineato che accordi base e armonie comuni sono “mattoni fondamentali” della musica e non possono essere monopolizzati. Questa sentenza è un sospiro di sollievo per i musicisti che temevano di non poter più usare progressioni armoniche standard.
  • Ed Sheeran vs. Sami Chokri (“Shape of You”): Un’altra accusa ha riguardato “Shape of You.”Sheeran è stato accusato di aver copiato il ritornello di “Oh Why” di Sami Chokri. Anche in questo caso, la Corte ha dato ragione a Sheeran. Ha ribadito che le somiglianze erano “coincidenze” e che le due frasi musicali erano “significativamente diverse”.

Proteggere la tua musica dal plagio: i passi da compiere prima di pubblicare

Sei un musicista e hai appena finito di comporre o registrare il tuo prossimo brano. L’entusiasmo è alle stelle, ma prima di lanciarlo nel mondo, c’è un aspetto cruciale da non sottovalutare: la protezione della tua musica dal plagio. Nel dinamico panorama musicale di oggi, dove la diffusione è rapida ma anche il rischio di imitazioni è alto, sapere come tutelare la tua opera è fondamentale.

Ogni artista dovrebbe essere armato delle giuste informazioni per difendere la propria creatività. Ecco i passi essenziali da compiere prima di pubblicare la tua musica.

La prova di paternità: data certa e deposito

Il diritto d’autore sulla tua musica nasce nel momento stesso in cui la crei, senza bisogno di registrazione. Tuttavia, in caso di disputa, è essenziale poter dimostrare la data certa della creazione.

Cos’è la data certa?

La data certa è la prova inconfutabile che la tua opera esisteva in una determinata data. Serve a stabilire la precedenza in caso di controversie sul plagio.

  • Deposto in SIAE: Puoi depositare il tuo brano inedito presso la SIAE. Questo non ti conferisce il diritto d’autore (che hai già), ma una prova legale dell’esistenza della tua opera in quella data. Questo passo è cruciale per la tutela della musica.
  • PEC (Posta Elettronica Certificata): Invia il file audio o lo spartito a te stesso tramite PEC. Il timbro elettronico della PEC conferisce data e ora certe.
  • Servizi di deposito online: Esistono piattaforme online che offrono servizi di marcatura temporale digitale, fornendo una prova inoppugnabile della creazione.

Documenta ogni passo della creazione

La tua musica originale è frutto di un processo creativo. Documentare questo percorso può rivelarsi prezioso in caso di contenzioso.

Tieni traccia di:

  • Bozze e demo: Conserva tutte le versioni preliminari del brano.
  • Registrazioni di sessioni: Se hai registrato le sessioni di composizione o arrangiamento, possono servire come prova.
  • Corrispondenza: Email, messaggi, appunti relativi alla creazione del brano.

Questi elementi possono rafforzare la tua posizione e dimostrare l’originalità della tua composizione musicale.

Registrazione alla SIAE: un passo consigliato

Sebbene il deposito SIAE per l’inedito fornisca una data certa, l’adesione e la registrazione del brano pubblicato sono fondamentali per la gestione diritti musicali.

Vantaggi della registrazione SIAE:

  • Raccolta delle royalty: La SIAE si occupa di raccogliere e distribuire le royalties dovute per l’esecuzione pubblica, la trasmissione, la riproduzione e altre forme di utilizzo della tua musica.
  • Tutela internazionale: Grazie ad accordi reciproci, la SIAE può tutelare i tuoi diritti anche all’estero.

Proteggere la tua musica dal plagio non è solo una precauzione, ma un investimento nella tua carriera artistica. Non lasciare che il tuo talento sia sfruttato. Per una consulenza personalizzata sulla protezione delle opere musicali e sui diritti d’autore musicisti, lo Studio Legale Dandi è al tuo fianco.

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Sono Claudia Roggero, avvocata specializzata in Proprietà Intellettuale, Diritto d’Autore e dello Spettacolo. La mia missione non è solo guidarti attraverso il labirinto normativo che governa il mondo delle arti, della musica, dell’audiovisivo, dell’editoria e del digitale. Con bravura ed una competenza d’eccellenza, mi dedico a trasformare le complessità legali in opportunità strategiche, sempre con un approccio profondamente umano.

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