L’Italia approva la prima legge europea sull’intelligenza artificiale: rivoluzione per il diritto d’autore

La legge sull’intelligenza artificiale in Italia introduce una serie di tutele fondamentali per il diritto d’autore, ponendo l’accento sulla necessità di un “contributo umano dimostrabile” per le opere create con l’ausilio di sistemi di IA. Questo principio è cruciale per stabilire la paternità e la tutela legale di un’opera, differenziandola da un prodotto generato esclusivamente da un algoritmo. La normativa mira a proteggere la creatività originale e a prevenire l’uso improprio di opere protette da copyright per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale, un tema che riguarda direttamente musicisti, registi e altri creativi.

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Il 17 settembre 2025 segna una data storica per il panorama normativo italiano: l’Aula del Senato ha approvato in via definitiva, con 77 voti favorevoli, 55 contrari e 2 astenuti, il disegno di legge di delega al Governo in materia di intelligenza artificiale. L’Italia diventa così il primo Paese dell’Unione Europea ad avere un quadro normativo completo e pienamente allineato all’AI Act europeo.

Le novità principali della legge italiana sull’intelligenza artificiale

La legge, composta da 28 articoli suddivisi in sei Capi, introduce un sistema di governance innovativo che designa l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) quali autorità nazionali competenti per l’intelligenza artificiale. Il provvedimento delega inoltre il Governo a emanare una serie di decreti legislativi che dovranno essere adottati entro dodici mesi dall’entrata in vigore.

Le autorità nazionali per l’IA

La ripartizione dei compiti tra le due agenzie è strategica: ACN si occuperà della vigilanza sui sistemi ad alto rischio con poteri ispettivi, mentre AgID gestirà le notifiche e promuoverà casi d’uso sicuri per cittadini e imprese. Questa struttura garantisce un controllo capillare sui diversi aspetti dell’intelligenza artificiale, dalla sicurezza alla promozione dell’innovazione.

Diritto d’autore e intelligenza artificiale: le modifiche rivoluzionarie

Il Capo IV della legge introduce le modifiche più significative per il settore creativo e professionale, intervenendo direttamente sulla legge sul diritto d’autore (legge 633/1941). Le novità principali riguardano due aspetti fondamentali:

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Opere create con l’ausilio dell’intelligenza artificiale

La legge stabilisce che le opere realizzate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale sono tutelate dal diritto d’autore, ma solo a condizione che la loro creazione derivi dal lavoro intellettuale dell’autore. Questa precisazione è cruciale perché distingue tra:

  • Opere create CON l’IA: protette dal copyright se c’è un contributo creativo umano dimostrabile
  • Opere generate DALL’IA: nessuna protezione automatica del diritto d’autore

Identificazione dei contenuti generati da IA

Un altro elemento innovativo è l’obbligo di identificazione dei contenuti generati da sistemi di intelligenza artificiale. Questa disposizione mira a garantire trasparenza e permettere agli utenti di distinguere tra contenuti umani e quelli prodotti artificialmente.

Sanzioni penali per l’uso illecito dell’IA

Il Capo V introduce modifiche significative al codice penale, rendendo penalmente perseguibile:

  • La diffusione di contenuti generati con IA in modo ingannevole (deepfake)
  • L’utilizzo dell’IA in modo da compromettere la sicurezza o l’integrità di persone o sistemi

Queste disposizioni rappresentano una risposta concreta ai crescenti rischi legati alla manipolazione di contenuti multimediali e alla disinformazione.

Implicazioni pratiche per professionisti e aziende

Per i creativi e gli autori

La nuova normativa richiede una documentazione precisa del processo creativo quando si utilizza l’intelligenza artificiale. Esempi pratici di applicazione includono:

  • Designer grafici: l’uso di IA per la generazione di concept è protetto se seguito da elaborazione creativa umana
  • Scrittori: testi prodotti con assistenza IA mantengono la protezione copyright se c’è contributo intellettuale dimostrabile
  • Musicisti: composizioni create con strumenti IA sono protette se integrate da creatività umana

Per le aziende

Le imprese dovranno implementare sistemi di valutazione del rischio, garantire trasparenza algoritmica e mantenere sorveglianza umana sui sistemi di IA utilizzati. Questo comporta investimenti in compliance e formazione del personale.

Prospettive future e decreti attuativi

La legge rappresenta solo il primo passo: il Governo dovrà emanare decreti legislativi entro dodici mesi per definire nel dettaglio l’applicazione pratica delle disposizioni. Particolare attenzione sarà rivolta all’adeguamento della normativa nazionale all’AI Act europeo e alla definizione di protocolli operativi per le autorità competenti.

Come sottolineato dal Sottosegretario Alessio Butti: “L’Italia è il primo Paese UE con un quadro nazionale pienamente allineato all’AI Act. È una scelta che riporta l’innovazione nel perimetro dell’interesse generale, orientando l’IA a crescita, diritti e la piena tutela dei cittadini”.

Per professionisti e aziende che operano nel settore creativo e tecnologico, è fondamentale prepararsi sin da ora a questi cambiamenti normativi, valutando l’impatto sui propri processi produttivi e assicurando la conformità alle nuove disposizioni.

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Sono Claudia Roggero, avvocata specializzata in Proprietà Intellettuale, Diritto d’Autore e dello Spettacolo. La mia missione non è solo guidarti attraverso il labirinto normativo che governa il mondo delle arti, della musica, dell’audiovisivo, dell’editoria e del digitale. Con bravura ed una competenza d’eccellenza, mi dedico a trasformare le complessità legali in opportunità strategiche, sempre con un approccio profondamente umano.

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