Guida essenziale alle norme e al regolamento droni per riprese video in Italia.
L’utilizzo dei droni per le riprese video ha aperto frontiere creative inimmaginabili, ma per gli operatori video, i videomaker e le produzioni cinematografiche in Italia, navigare il labirintico quadro normativo è una necessità. Si tratta infatti di un’attenta comprensione di autorizzazioni, restrizioni dello spazio aereo, privacy e diritto d’autore. Questa guida mira a offrire chiarezza sulle procedure essenziali per operare legalmente e in sicurezza.
Regolamento droni Italia: il nuovo quadro normativo europeo e le categorie operative
Dal 31 dicembre 2020, la regolamentazione europea (Regolamenti UE 2019/947 e 2019/945) è il riferimento primario per l’uso dei droni, integrata dalle disposizioni nazionali dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile).
Le operazioni sono classificate in base al rischio:
- Categoria “Open” (Aperta): Destinata a operazioni a basso rischio, senza necessità di autorizzazione preventiva da parte di ENAC, ma con stringenti limiti operativi. Si suddivide in sottocategorie (A1, A2, A3) basate sul peso del drone e sulla vicinanza a persone. Per i Videomaker: Questa categoria è adatta per riprese amatoriali o professionali a basso rischio, lontano da assembramenti di persone, infrastrutture critiche e zone vietate al volo. Il drone deve essere sempre nel campo visivo del pilota (VLOS), non superare i 120 metri di altezza e rispettare le distanze di sicurezza dalle persone non coinvolte.
- Categoria “Specific” (Specifica): Riguarda operazioni a rischio medio che non possono rientrare nella categoria “Open” (es. voli in ambienti urbani, vicino a persone non coinvolte, oltre la linea del campo visivo – BVLOS, oltre i 120 metri di altezza). La quasi totalità delle riprese cinematografiche e video professionali, soprattutto in contesti non isolati, rientra in questa categoria. Richiede un’autorizzazione preventiva da parte di ENAC.
- Categoria “Certified” (Certificata): Per operazioni ad altissimo rischio, con requisiti simili all’aviazione tradizionale. Raramente applicabile per le riprese video standard.
Regole volo droni: le autorizzazioni essenziali per riprese video professionali (categoria “Specific”)
Operare professionalmente con un drone in Italia, specialmente per film, documentari o video pubblicitari, richiede quasi sempre un’autorizzazione per la Categoria “Specific”.
Ecco i passaggi fondamentali:
- Registrazione Operatore UAS: Ogni operatore (persona fisica o giuridica che gestisce il drone) deve registrarsi sul portale D-FLIGHT.
Link: D-FLIGHT – Registrazione Operatori UAS
- Assicurazione Obbligatoria: Possedere una polizza assicurativa specifica per droni che copra i danni a terzi è un requisito imprescindibile.
- Certificazione del Pilota: Il pilota deve ottenere il certificato di competenza, rilasciato dall’ENAC o da enti riconosciuti EASA. Per la Categoria “Specific”, sono spesso richiesti attestati avanzati o specifiche abilitazioni.
Link: ENAC – Piloti UAS (Droni)
- Manuale delle Operazioni (o Dichiarazione Standard – STS):
- Dichiarazione Standard (STS): Se l’operazione rientra in uno degli Scenari Standard Europei (STS-01 o STS-02), l’operatore può semplicemente presentare una dichiarazione di conformità (Declaration of Compliance) all’ENAC, senza dover condurre una valutazione SORA completa. Questa è la via più snella per operazioni specifiche ma standardizzate.
- SORA (Specific Operations Risk Assessment): Per tutte le altre operazioni non coperte dagli STS, è obbligatorio redigere una Valutazione del Rischio specifica (SORA). Questo è un documento complesso che analizza in dettaglio tutti i rischi dell’operazione e le misure di mitigazione proposte (es. sicurezza del sito, procedure di emergenza, contingenza per malfunzionamenti).
Link: ENAC – Operazioni Specifiche
- Autorizzazione Operativa ENAC: Sulla base della Dichiarazione STS o della SORA, si presenta la richiesta formale all’ENAC per ottenere l’autorizzazione all’operazione.
Coordinamenti Aggiuntivi (Locali):
- Prefettura/Questura: Per voli su aree urbane, assembramenti o in prossimità di eventi pubblici, è quasi sempre necessaria l’autorizzazione preventiva delle autorità di Pubblica Sicurezza.
- Comuni/Enti Locali: Per occupazione di suolo pubblico, riprese in parchi, o aree con regolamenti specifici.
- ENAV/ATC (Controllo del Traffico Aereo): Per voli in CTR (Zone a Traffico Controllato), ATZ (Zone di Traffico Aeroportuale) o altre aree dello spazio aereo regolamentato. È indispensabile coordinarsi con l’ente di controllo e ottenere l’assenso. ATTENZIONE: Molte città italiane e le aree circostanti gli aeroporti sono CTR.
- Proprietari Immobiliari/Privati: Per riprese su proprietà private è sempre necessario il consenso del proprietario.
Regolamentazione Enac droni: dove si può volare e dove è assolutamente vietato
La conoscenza delle aree di volo è cruciale per la pianificazione delle riprese senza contravvenire al regolamento droni in Italia e alle normative sempre più stringenti.
Aree Generalmente Libere (con Restrizioni della Categoria “Open”):
- Aree rurali aperte e disabitate: Lontano da agglomerati urbani, persone non coinvolte, strade e ferrovie.
- Fuori dalle zone proibite o regolamentate: È fondamentale consultare le mappe ufficiali.
- Sotto i 120 metri di altezza: Mantenendo sempre il contatto visivo (VLOS).
Aree Dove è Severamente Vietato Volare (o richiede Autorizzazioni Estremamente Complesse):
Per queste aree, le restrizioni possono essere permanenti (zone P) o temporanee (zone T, attivate tramite NOTAM). La violazione comporta sanzioni severe.
- Zone Proibite e Regolamentate Permanenti (P-Areas, R-Areas): Spazi aerei dedicati alla difesa, centrali nucleari, carceri, siti industriali critici.
- Zone di Traffico Controllato (CTR) e Zone di Traffico Aeroportuale (ATZ): Le aree intorno agli aeroporti, dove il traffico aereo è gestito da torri di controllo. Volare qui senza preventiva autorizzazione dell’ATC competente è assolutamente proibito e pericoloso.
- Zone di volo Militari o Riservate: Spazi aerei utilizzati dalle forze armate.
- Aree protette: Parchi nazionali, riserve naturali, siti archeologici o culturali di particolare importanza, dove il volo può essere proibito o soggetto a specifiche autorizzazioni da parte degli enti gestori.
- Assembramenti di persone: Non è consentito sorvolare assembramenti di persone in Categoria “Open”. In Categoria “Specific”, richiede autorizzazioni e mitigazioni di rischio molto stringenti.
Strumento Indispensabile: D-FLIGHT Map e NOTAM Ogni operatore deve consultare regolarmente il sito D-FLIGHT per le mappe aggiornate delle restrizioni dello spazio aereo e per le NOTAM (Notice to Airmen), che segnalano restrizioni temporanee o modifiche dello spazio aereo.
Link: D-FLIGHT – Mappe e Notam
Regolamentazione droni e problematiche specifiche per riprese video: privacy, immagine, copyright, libertà di panorama
Oltre al regolamento droni riguardante il volo, i videomaker devono essere consapevoli delle implicazioni legali del contenuto.
Diritto all’immagine e privacy (GDPR):
- Persone: Se le riprese includono persone identificabili, è obbligatorio ottenere il loro consenso informato prima della ripresa e della diffusione. Questo vale anche per passanti in luoghi pubblici se la loro immagine è il focus della ripresa o permette la loro chiara identificazione. Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha più volte richiamato l’attenzione sulla gestione dei dati raccolti tramite droni. Riferimento: Regolamento UE 2016/679 (GDPR), Art. 10 Codice Civile.
- Proprietà Private: Sorvolare e riprendere proprietà private (case, giardini, cortili) senza il consenso dei proprietari può costituire una violazione della privacy e del diritto alla inviolabilità del domicilio (Art. 14 Cost.). Anche se la ripresa è effettuata da luogo pubblico, se permette di penetrare nell’ambito della vita privata, è illecita.
Copyright e titolarità delle riprese:
La ripresa video è un’opera creativa e il copyright spetta all’autore (l’operatore/videomaker).
- Contratti di Commissione: Per le produzioni cinematografiche, è fondamentale che i contratti di servizio con l’operatore drone specifichino chiaramente la cessione dei diritti patrimoniali sulle riprese alla casa di produzione. In assenza di tali clausole, l’operatore potrebbe mantenere la titolarità dei diritti, limitando l’uso del materiale. Questo è stato più volte ribadito dalla Corte di Cassazione, che enfatizza la necessità di un accordo scritto per il trasferimento dei diritti patrimoniali d’autore.
- Opere Architettoniche/Artistiche: La ripresa di edifici o opere d’arte protette dal diritto d’autore (es. installazioni moderne, architetture specifiche) potrebbe richiedere un’autorizzazione per l’uso dell’immagine dell’opera, specialmente se la riproduzione è il focus della ripresa e non un mero sfondo.
Un altro aspetto fondamentale per le riprese con droni in Italia è il Diritto di Panorama (Freedom of Panorama), o meglio, la sua limitata applicazione nel contesto italiano. Cosa significa questo per le riprese con droni?
Opere architettoniche e monumenti:
- Autore ancora vivo o deceduto da meno di 70 anni: La riproduzione (fotografica o video) di un edificio o monumento protetto dal diritto d’autore (ovvero, il cui architetto o scultore è ancora vivo o è deceduto da meno di 70 anni) richiede, per uso commerciale o per scopi diversi dalla critica/discussione, il consenso dell’autore o dei suoi eredi/cessionari. Questo vale anche se l’opera è visibile da uno spazio pubblico.
- Opere cadute in pubblico dominio: Se sono trascorsi 70 anni dalla morte dell’autore, l’opera è in pubblico dominio e la riproduzione è libera.
- Beni Culturali Pubblici (Codice dei Beni Culturali): indipendentemente dal diritto d’autore, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004) impone ulteriori vincoli sulla riproduzione di beni culturali pubblici. L’Art. 108 prevede che l’utilizzo di immagini di beni culturali di proprietà pubblica (es. musei, siti archeologici, monumenti) per scopi di lucro (anche indiretto) sia soggetto ad autorizzazione da parte dell’ente gestore e al pagamento di un canone. Questo si applica anche a riprese effettuate da droni.
Sentenze e interpretazioni: La giurisprudenza italiana tende a essere restrittiva. Sentenze recenti, anche a livello europeo (es. quelle del BGH tedesco che hanno influito sul dibattito, come citato da MTR Legal Rechtsanwälte), hanno ribadito che le riprese aeree con droni di opere d’arte protette e accessibili al pubblico potrebbero non rientrare nella libertà di panorama, rafforzando la tutela del diritto d’autore.
Rischio legale: Effettuare riprese con droni di opere protette e pubblicarle/utilizzarle commercialmente senza autorizzazione espone al rischio di azioni legali per violazione del diritto d’autore o del Codice dei Beni Culturali, con richieste di risarcimento danni o il pagamento di canoni.
Regolamento droni: conclusioni per i professionisti del video
Per gli operatori video, i videomaker e le produzioni cinematografiche, l’uso dei droni in Italia è un’opportunità straordinaria ma anche una responsabilità significativa. La pianificazione è la chiave:
- Formazione e Certificazione: Assicurarsi che i piloti siano adeguatamente formati e certificati.
- Mappa e NOTAM: Consultare sempre D-FLIGHT prima di ogni volo per verificare le restrizioni dello spazio aereo.
- Autorizzazioni: Richiedere per tempo tutte le autorizzazioni ENAC e i permessi locali (Prefettura, Comune, ATC).
- Consensi: Acquisire sempre i consensi per privacy e diritto all’immagine, sia per le persone che per le proprietà private.
- Contratti: Redigere contratti chiari che definiscano la titolarità dei diritti sulle riprese.
- Assicurazione: Verificare sempre la copertura assicurativa.
L’utilizzo dei droni per riprese cinematografiche e video rappresenta una risorsa straordinaria, ma impone un’attenta comprensione e un rigoroso rispetto del quadro normativo italiano ed europeo. La mancata osservanza delle regole può portare a pesanti sanzioni amministrative, penali e civili, inclusa l’interruzione delle riprese e il sequestro dell’attrezzatura.
Per i professionisti del settore, affidarsi a consulenti legali specializzati e a operatori drone certificati e con esperienza è fondamentale. Solo attraverso una pianificazione meticolosa, il rispetto delle normative sul volo, l’acquisizione dei consensi necessari e una chiara definizione dei diritti sul materiale girato, sarà possibile sfruttare appieno il potenziale creativo dei droni, garantendo la legalità e la serenità delle produzioni.
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