Cavalli scarpe marchio. Roberto Cavalli v. Luciana Cavalli: il mondo è troppo piccolo per due stilisti con lo stesso cognome?
Roberto Cavalli ha citato in giudizio Luciana Cavalli che a Scordia (Catania) disegna e produce scarpe.
Pensava di vincere facile e invece il giudice lo ha condannato al pagamento delle spese processuali decidendo che la donna non dovrà ritirare il suo marchio dal mercato.
Il Fatto
Roberto Cavalli da Firenze ha perso contro Luciana Cavalli da Scordia.
Lo stilista fiorentino Roberto ha citato in giudizio la sua omonima Luciana, artigiana e creatrice di moda di Scordia, intimandole di ritirare il marchio perché creerebbe danno e farebbe concorrenza sleale alla sua produzione. Chiesti diecimila euro per ogni giorno di uso “improprio” del logo.
La stilista catanese non ha ceduto.
Secondo il giudice di primo grado del Tribunale di Catania, sezione delle imprese, l’artigiana siciliana che disegna e produce scarpe Made in Italy, non dovrà ritirare il marchio che porta il suo nome e cognome. Tantomeno dovrà pagare i danni che sarebbero ammontati, secondo la richiesta del grande stilista, al pagamento di diecimila euro per ogni giorno di uso improprio del marchio stesso ai sensi del codice civile.
Roberto Cavalli dovrà invece pagare le spese legali.
“Un processo durato sei anni non solo a causa del cambio del giudice ma anche perché è stato necessario molto tempo per raggruppare ampie prove documentali e testimonianze a sostegno della signora Cavalli.”
Durante il processo sono state riscontrate:
- prima di tutto la buona fede della Cavalli e poi
- il fatto che il marchio sia stato utilizzato con continuità negli anni.
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L’artigianato, che si tramanda da generazioni, sente la necessità di rinnovarsi, di svecchiarsi, ma lo fa nel rispetto e nella stima del passato, con naturalezza.
Luciana Cavalli è una firma che, nel corso degli anni, di generazione in generazione ha trasmesso la tradizione artigianale dei calzaturifici.