La canzone napoletana più famosa al mondo nasconde un segreto che vale oro. ‘O sole mio rende circa mezzo milione di euro all’anno in diritti d’autore, ma i suoi veri autori morirono in miseria senza vedere un centesimo. E ancora oggi, nel 2025, le aule dei tribunali vedono scontrarsi eredi, editori e Stato in una guerra legale che sembra non avere fine.
Il Coautore dimenticato per 100 anni
Tutti conoscono Eduardo Di Capua come compositore di ‘O sole mio. Ma nell’ottobre 2002, il giudice Maria Alvau del Tribunale di Torino riconobbe Alfredo Mazzucchi (1878-1972) come coautore delle musiche, stravolgendo un secolo di storia musicale.
Mazzucchi era un giovane musicista che faceva ascoltare al pianoforte i suoi lavori a Di Capua, il quale vi apportava modifiche e li pubblicava a suo nome. Il collaboratore, in cambio di un compenso, rinunciava alla paternità. Un accordo che sembrava conveniente, ma che costò a Mazzucchi il riconoscimento che meritava.
La sentenza non riguardò solo ‘O sole mio. Mazzucchi fu riconosciuto come effettivo compositore di ben 23 brani firmati da Di Capua, tra cui “I’ te vurria vasà”, “Torna maggio” e “Maria Marì”.
La conseguenza inattesa: addio pubblico dominio
La decisione del tribunale ebbe un effetto esplosivo. La canzone, che sarebbe dovuta diventare di pubblico dominio, rimarrà coperta da copyright fino al 2042, ovvero 70 anni dalla morte di Mazzucchi.
Ancora 17 anni di protezione. Chiunque voglia usare ‘O sole mio commercialmente deve pagare royalties agli eredi e agli editori.
L’Ufficio Proprietà Artistica e Letteraria della Presidenza del Consiglio aveva tentato il blitz dichiarando i diritti di pubblico dominio. Apriti cielo! Si scatenò un contenzioso tra Stato ed eredi. Ma gli editori Bideri vinsero, dimostrando l’esistenza del terzo coautore.
Le battaglie legali ancora aperte
“La guerra di ‘O Sole mio è diventata più lunga, ingannevole e subdola della guerra di Troia”, scriveva nel 2021 il giornalista Nino Femiani. E non esagerava.
Oggi ci sono almeno tre fronti aperti:
1. Gli arretrati dal 1972 al 2002
Gli eredi Mazzucchi sono in causa con lo Stato per riavere i soldi dei diritti dal 1972, anno della morte dell’ultimo autore, fino al 2002, quando la sentenza di Torino prolungò il copyright. Parliamo di 30 anni di royalties non pagate su una delle canzoni più eseguite al mondo.
2. La versione americana
Un secondo fronte è quello tra la Ricordi e gli eredi di un compositore americano che negli anni ’60 rimusicò la versione USA della celebre canzone napoletana. Anche Elvis Presley nel 1960 usò la melodia per “It’s Now or Never”, generando ulteriori dispute.
3. Le altre 22 canzoni
La contesa potrebbe riguardare celeberrime canzoni del repertorio classico napoletano, da “I’ te vurria vasà”, a “Torna maggio”, a “Maria Marì”.
Il paradosso crudele
C’è un’ironia amara che attraversa tutta questa vicenda. I tre autori, nonostante l’immenso successo della loro creazione, morirono senza aver guadagnato una sola lira dalle royalty.
Eduardo Di Capua morì nel 1917, Giovanni Capurro nel 1920, Alfredo Mazzucchi nel 1972. Tutti in povertà. Mazzucchi morì addirittura nove anni prima che sua figlia iniziasse la battaglia legale per il riconoscimento nel 1981.
Oggi, gli eredi di Mazzucchi, Di Capua, Capurro e Bideri potranno continuare ad attingere per un altro ventennio alla cornucopia dei diritti d’autore. Un corno dell’abbondanza che vale mezzo milione di euro all’anno.
Cosa insegna questa storia
La vicenda di ‘O sole mio offre lezioni preziose per chiunque lavori con la creatività:
Non rinunciare mai alla paternità. Mazzucchi accettò compensi immediati cedendo i suoi diritti. Sembrava un buon affare, ma gli costò il riconoscimento per un secolo.
Documenta tutto per iscritto. Gli eredi impiegarono 30 anni per dimostrare la paternità. Oggi serve: registrazione SIAE immediata, contratti scritti per ogni collaborazione, conservazione di bozze e prove del contributo creativo.
I diritti valgono per generazioni. Il copyright dura 70 anni dopo la morte. Proteggere i tuoi diritti oggi significa garantire un futuro ai tuoi eredi.
Anche contro lo Stato puoi vincere. Ma serve assistenza legale specializzata e capacità di sostenere battaglie lunghe.
Non fare l’errore di Mazzucchi
Come avvocato specializzato in diritto d’autore presso dandi.media, vedo troppo spesso creativi che cedono i propri diritti per “visibilità” o compensi immediati, senza pensare al valore futuro della loro opera.
La storia di ‘O sole mio dimostra che un’opera può valere milioni anche dopo 100 anni. Ma senza tutela legale adeguata, quel valore andrà ad altri.
Offro assistenza completa per: registrazione opere SIAE, contratti di collaborazione creativa, rivendicazione paternità, recupero royalties non pagate, gestione eredità di diritti d’autore.
Non aspettare 100 anni per far valere i tuoi diritti.
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Avv. Claudia Roggero
Specialista in Diritto d’Autore e Proprietà Intellettuale
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Avv. Claudia Roggero – dandi.media
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