Opere fotografiche: foto semplici, artistiche, su commissione e diritto d’autore

Opere fotografiche e foto semplici: cosa dice il diritto d’autore

Il diritto d’autore in fotografia rappresenta un tema complesso e spesso frainteso. La legge italiana distingue chiaramente tra opere fotografiche artistiche e foto semplici, applicando a ciascuna categoria tutele legali profondamente diverse. Comprendere questa distinzione è fondamentale non solo per i fotografi professionisti, ma anche per committenti, agenzie, editori e chiunque utilizzi immagini nel proprio lavoro o online.

La differenza tra opera fotografica e foto semplice

Un’opera fotografica artistica si caratterizza per originalità e creatività che vanno ben oltre la semplice riproduzione della realtà. Queste immagini trasmettono emozioni che trascendono il soggetto ritratto, esprimendo in modo assolutamente caratteristico e individualizzante la personalità dell’autore. Non si tratta semplicemente di una questione di qualità tecnica o di professionalità: un’opera fotografica deve possedere quella scintilla creativa che la rende unica e irripetibile.

Le foto semplici, al contrario, pur potendo dimostrare un’elevata professionalità tecnica, una cura maniacale nell’inquadratura e la capacità di cogliere efficacemente il soggetto fotografato, mancano di quella interpretazione personale originale richiesta dalla legge per ottenere la piena tutela autoriale. Questo non significa che siano fotografie di scarsa qualità, ma semplicemente che non raggiungono quel livello di creatività artistica necessario per essere considerate opere d’arte vere e proprie.

Il caso Mietta: una sentenza illuminante

La sentenza del Tribunale n. 6099/2017 rappresenta un punto di riferimento essenziale per comprendere questa distinzione. Il caso vedeva protagonista il fotografo professionista Max Salvaggio, che aveva realizzato un servizio fotografico per la cantante Mietta. Una delle immagini fu successivamente utilizzata come copertina dell’album “Due Soli” senza l’autorizzazione specifica del fotografo per questo tipo di utilizzo commerciale.

Il fotografo sostenne che si trattasse di opere fotografiche artistiche, richiedendo quindi un risarcimento per violazione sia dei diritti patrimoniali che morali. Tuttavia, il giudice analizzò attentamente le immagini e giunse a una conclusione diversa. Nonostante l’indiscussa capacità professionale del fotografo e l’alta qualità tecnica delle realizzazioni, il tribunale stabilì che si trattava di foto semplici e non di opere fotografiche artistiche.

La motivazione fu chiara: le immagini non evidenziavano quella necessaria creatività e originalità non comune richieste per accedere alla tutela più elevata. Mancava quella capacità di trasmettere emozioni che vadano oltre i soggetti ritratti, quella firma artistica inconfondibile dell’autore. Il tribunale osservò inoltre che non era riscontrabile un consolidato e perdurante successo del prodotto presso la collettività e i suoi ambienti culturali, elemento che avrebbe potuto confermare il carattere artistico delle fotografie.

Fotografie su commissione: i diritti

Un aspetto cruciale emerso dal caso Mietta riguarda la disciplina delle fotografie realizzate su commissione. La legge italiana prevede che, per le foto semplici commissionate, i relativi diritti sorgano automaticamente in capo al committente dal momento stesso in cui vengono scattate. Il fotografo mantiene il diritto a ricevere il compenso pattuito. La titolarità dei diritti d’utilizzo passa direttamente al cliente, salvo patti contrari esplicitamente stabiliti.

Nel caso specifico, le parti avevano regolamentato i loro rapporti con un accordo preciso. Nella fattura emessa dal fotografo, era specificato chiaramente: “utilizzi solo uso stampa escluso utilizzi commerciali per disco”.

La vicenda insegna un principio essenziale. Quando si lavora su commissione, è sempre consigliabile inserire nell’oggetto la durata della cessione dei diritti e gli utilizzi consentiti. Questa semplice precauzione può evitare controversie future e chiarire quali diritti vengono trasferiti e quali rimangono in capo al fotografo.

Battaglia legale dei diritti sulle opere di Vivian Maier

ll caso Vivian Maier: battaglia per i diritti d’autore

Vivian Maier, tata che scattò oltre 150.000 immagini di Chicago dal 1950, rappresenta un caso emblematico di opere fotografiche artistiche. Considerata la prima street photographer, le sue foto non furono mai registrate con copyright. Nel 2007, John Maloof acquistò all’asta per 380 dollari una scatola con i suoi negativi, scoprendo un tesoro artistico. Oggi ogni foto vale 2.000 dollari. La battaglia legale tra presunti eredi ha bloccato mostre ed esposizioni. Ha evidenziato  l’importanza della tutela del diritto d’autore anche per opere fotografiche scoperte postume.

Violazione del diritto d’autore delle foto semplici

Un errore comune è credere che le foto semplici, non essendo considerate opere d’arte, possano essere utilizzate liberamente. Nulla di più sbagliato. Anche le foto semplici godono di tutela legale, sebbene limitata rispetto alle opere fotografiche. Ogni fotografia che riflette un minimo di creatività e una scelta soggettiva dell’autore è automaticamente protetta.

Il Tribunale di Torino, nel caso LaPresse contro Blasting, ha chiarito importanti principi. Blasting aveva pubblicato fotografie senza consenso, continuando la violazione nonostante gli avvertimenti. Il tribunale stabilì che il risarcimento si calcola sul “prezzo del consenso”. Basandosi sulle fatture per vendite simili, il valore fu fissato a 500 euro per fotografia.

Consiglio pratico finale: opere fotografiche artistiche e foto semplici sono tutelate dal diritto d’autore. Specificare sempre contrattualmente gli utilizzi consentiti e rispettare i diritti altrui sono pratiche essenziali per evitare costose controversie legali.

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Sono Claudia Roggero, avvocata specializzata in Proprietà Intellettuale, Diritto d’Autore e dello Spettacolo. La mia missione non è solo guidarti attraverso il labirinto normativo che governa il mondo delle arti, della musica, dell’audiovisivo, dell’editoria e del digitale. Con bravura ed una competenza d’eccellenza, mi dedico a trasformare le complessità legali in opportunità strategiche, sempre con un approccio profondamente umano.

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