La Direttiva Copyright (DSM) e il Diritto d’Autore in Italia: un nuovo capitolo tra legge e sentenze
Per armonizzare le normative a livello europeo, l’Unione Europea ha emanato la Direttiva (UE) 2019/790 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, nota come Direttiva Copyright o DSM Directive.
Direttiva europea copyright: il decreto attuativo (2021) – regole copyright
La direttiva ue sul copyright vuole modernizzare il quadro giuridico della UE in materia di diritto d’autore. L’Italia, come tutti gli Stati membri, ha dovuto recepire questa Direttiva, e lo ha fatto con il Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 177, entrato in vigore il 25 dicembre 2021. Questo D.Lgs. ha introdotto modifiche significative alla nostra storica Legge sul Diritto d’Autore (Legge n. 633/1941, o LDA), cercando di bilanciare la protezione dei creatori con le esigenze di innovazione e accesso ai contenuti. Ma quali sono stati i cambiamenti più rilevanti e come si stanno traducendo nella pratica giudiziaria?
I pilastri della riforma: le modifiche alla Legge Italiana sul Diritto d’Autore
Il D.Lgs. 177/2021 ha agito su diversi fronti, introducendo nuovi articoli e modificando quelli esistenti nella LDA.
Vediamo i punti salienti:
La Responsabilità delle Piattaforme di Condivisione di Contenuti Online (Art. 102-novies LDA): Questo è senza dubbio l’aspetto più rivoluzionario e discusso. Prima della Direttiva, le piattaforme (come YouTube, Facebook, TikTok) potevano spesso invocare lo status di “mere conduit” o “hosting provider” passivo, sostenendo di non essere responsabili per i contenuti caricati illegalmente dagli utenti. L’Art. 17 della Direttiva (recepito nell’Art. 102-novies della LDA) cambia radicalmente questa prospettiva. Ora, i “fornitori di servizi di condivisione di contenuti online” (cioè le piattaforme che archiviano e danno accesso a grandi quantità di opere caricate dagli utenti) sono considerati direttamente responsabili per la comunicazione al pubblico o la messa a disposizione di opere protette caricate senza autorizzazione. Per evitare questa responsabilità, le piattaforme devono:
- Ottenere un’autorizzazione dai titolari dei diritti (tramite licenze).
- In assenza di autorizzazione, compiere ogni sforzo per garantire che le opere non autorizzate non siano disponibili sui loro servizi. Ciò implica l’uso di tecnologie di riconoscimento dei contenuti (i cosiddetti “filtri di caricamento” o “content ID”) e la tempestiva rimozione dei contenuti segnalati.
- Garantire un meccanismo di reclamo e ricorso efficace per gli utenti. Questo articolo mira a creare un “value gap”, ovvero a colmare il divario tra il valore generato dalle opere sulle piattaforme e la remunerazione percepita dai titolari dei diritti.
Il Diritto per gli Editori di Pubblicazioni di Stampa (Art. 43-bis LDA): L’Art. 15 della Direttiva (recepito nell’Art. 43-bis della LDA) introduce un nuovo diritto connesso per gli editori di giornali e riviste. Essi acquisiscono il diritto esclusivo di riproduzione e comunicazione al pubblico per l’uso online delle loro pubblicazioni di stampa da parte dei fornitori di servizi della società dell’informazione (es. aggregatori di notizie come Google News). Questo diritto dura due anni dalla pubblicazione e mira a garantire una remunerazione equa per l’uso dei contenuti giornalistici.
Nuove Eccezioni e Limitazioni (Artt. 70-bis, 70-ter LDA): La Direttiva ha ampliato e armonizzato le eccezioni al diritto d’autore per adattarle al digitale:
- Text and Data Mining (TDM) per ricerca scientifica (Art. 70-ter, comma 1): Permette agli organismi di ricerca e agli istituti per il patrimonio culturale di effettuare TDM su opere a cui hanno accesso lecito, a fini di ricerca scientifica.
- TDM generale (Art. 70-ter, comma 2): Consente a chiunque abbia un accesso lecito a un’opera di effettuare TDM, a meno che i titolari dei diritti non abbiano espressamente riservato tale uso (opt-out). Questa eccezione è cruciale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e l’analisi di grandi volumi di dati.
- Uso a fini didattici e di ricerca (Art. 70-bis): Facilita l’uso di opere protette in contesti educativi e per attività di ricerca.
Remunerazione Equa e Trasparenza Contrattuale (Artt. 107-110 LDA): La Direttiva rafforza la posizione contrattuale di autori e artisti interpreti ed esecutori. Vengono introdotte norme che garantiscono una remunerazione adeguata e proporzionata per lo sfruttamento delle loro opere.
Le principali novità a favore degli artisti
- la nuova stesura dell’art.46 della legge sul diritto d’autore: gli artisti e gli autori di opere cinematografiche avranno diritto di ricevere una parte degli incassi generati dalla diffusione dei film nelle sale cinematografiche;
- estensione dell’equo compenso agli artisti che hanno preso parte ad opere teatrali trasmesse su qualsiasi piattaforma;
- estensione dell’equo compenso anche ai direttori del doppiaggio;
- introduzione di un nuovo diritto di ricevere un corrispettivo aggiuntivo (proporzionale e adeguato) che spetta anche agli artisti interpreti esecutori commisurato ai ricavi maturati dalle opere a cui hanno preso parte.
In particolare:
- Obbligo di trasparenza: I licenziatari o cessionari devono fornire agli autori informazioni regolari e dettagliate sui proventi e sugli utilizzi delle opere.
- Diritto di adeguamento contrattuale: Se la remunerazione pattuita si rivela “manifestamente sproporzionata” rispetto ai proventi effettivi dello sfruttamento, l’autore o l’artista può chiedere una revisione del contratto.
- Diritto di revoca: L’autore o l’artista può revocare la licenza o la cessione se l’opera non viene sfruttata o lo è in modo insufficiente.
L’Applicazione Giurisprudenziale in Italia: i primi segnali
Non si registrano ancora sentenze di merito ampiamente pubblicizzate che abbiano condannato un editore o una casa discografica sulla base di un “inadempimento” relativo alla sproporzione della remunerazione o alla mancanza di trasparenza. Ciò che si percepisce è un aumento del potere negoziale di autori e artisti. Noi avvocati specializzati in diritto d’autore stiamo già inserendo clausole più favorevoli nei nuovi contratti, e le richieste di revisione contrattuale, pur non arrivando sempre in tribunale, sono diventate uno strumento più credibile. La consapevolezza dei propri diritti da parte dei creatori è cresciuta esponenzialmente.
I primi segnali e le prime decisioni, seppur spesso in fase cautelare, stanno iniziando a delineare il nuovo scenario:
La Responsabilità delle Piattaforme e la Lotta alla Pirateria (Art. 102-novies LDA):
- Contesto: Il settore audiovisivo e sportivo è stato il primo a testare la nuova normativa. Le piattaforme di streaming illegale e i siti che ospitano contenuti piratati sono il bersaglio principale.
- Orientamenti: Sebbene non ci sia ancora una “sentenza definitiva” di merito che condanni una grande piattaforma sulla base dell’Art. 102-novies, diverse ordinanze cautelari e provvedimenti d’urgenza (spesso emessi dal Tribunale di Milano, specializzato in materia di impresa) stanno già applicando i principi della nuova responsabilità. I giudici stanno imponendo obblighi più stringenti ai fornitori di servizi (non solo le grandi piattaforme, ma anche gli ISP) per bloccare l’accesso a contenuti illeciti. La nuova norma fornisce una base legale più solida per queste richieste, spingendo le piattaforme a implementare sistemi di riconoscimento e rimozione più efficaci. L’AGCOM, inoltre, sta svolgendo un ruolo crescente nel coordinamento delle azioni di contrasto alla pirateria online, anche attraverso il suo “Piracy Shield”, un sistema di blocco automatizzato.
Il Diritto per gli Editori di Stampa (Art. 43-bis LDA):
- Contesto: Questo diritto è stato introdotto per garantire che gli aggregatori di notizie e altri servizi online paghino un giusto compenso per l’uso di frammenti significativi o interi articoli di stampa.
- Orientamenti: Anche qui, le controversie sono spesso risolte tramite negoziazioni piuttosto che sentenze. Gli editori italiani stanno cercando di stipulare accordi di licenza con i grandi aggregatori e le piattaforme. L’AGCOM, ancora una volta, può intervenire come organo di conciliazione in caso di mancato accordo. La sola esistenza della norma ha rafforzato la posizione negoziale degli editori.
Text and Data Mining (TDM) e Intelligenza Artificiale (Art. 70-ter LDA):
- Contesto: Questa eccezione è fondamentale per lo sviluppo dell’IA, che si nutre di enormi quantità di dati e testi.
- Orientamenti: La giurisprudenza italiana sul TDM è ancora in fase embrionale. Non ci sono ancora sentenze di rilievo che abbiano applicato l’Art. 70-ter in modo estensivo. Tuttavia, la sua introduzione offre una maggiore certezza giuridica per le attività di TDM condotte lecitamente (ad esempio, su dati a cui si ha già accesso autorizzato), riducendo il rischio di contenzioso per le aziende che operano nel campo dell’IA. Sarà interessante vedere come i tribunali interpreteranno il concetto di “riserva espressa” (opt-out) da parte dei titolari dei diritti.
Remunerazione Equa e Trasparenza Contrattuale (Artt. 107-110 LDA):
- Orientamenti: Le sentenze che applicano in modo diretto il diritto all’adeguamento contrattuale o alla revoca per mancato sfruttamento sono ancora rare. Questo è in parte dovuto alla complessità delle valutazioni economiche richieste e al fatto che, spesso, la minaccia di un’azione legale basata su queste nuove norme spinge le parti a rinegoziare in via stragiudiziale. Tuttavia, la consapevolezza di questi nuovi diritti sta crescendo tra gli autori e gli artisti, e questo sta già influenzando la stesura dei nuovi contratti e le rinegoziazioni di quelli esistenti.
Conclusione: un diritto d’Autore in costante evoluzione
Il recepimento della Direttiva Copyright ha segnato un momento cruciale per il diritto d’autore in Italia. Le modifiche alla LDA rappresentano un tentativo ambizioso di adattare la normativa a un ecosistema digitale in continua evoluzione. Sebbene la giurisprudenza sia ancora in fase di costruzione, i primi segnali indicano una maggiore responsabilità per le piattaforme e un rafforzamento della posizione negoziale per autori e artisti.
Contesto: Queste norme mirano a riequilibrare i rapporti contrattuali tra autori/artisti e chi sfrutta le loro opere.
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