Plagio artistico: quando la Creatività si scontra con la copia illecita: Emilio Vedova, Jeff Koons e Ahmed Mater

Il plagio artistico è un concetto che fa tremare i polsi a molti creatori: indica l’appropriazione indebita dell’opera altrui. Non si tratta solo di “copiare” in senso letterale, ma di riprodurre, in tutto o in parte, gli elementi creativi distintivi di un’opera, ricalcando in modo “parassitario” quanto già ideato ed espresso da un altro artista in una forma specifica e identificabile.

In Italia, il plagio artistico è tutelato dalla Legge sul Diritto d’Autore (L. 633/1941), che protegge la forma espressiva dell’opera, purché questa abbia un carattere di originalità e creatività. La legge mira a salvaguardare non solo il diritto economico dell’artista a sfruttare la propria creazione, ma anche il suo diritto morale alla paternità e all’integrità dell’opera.

I Limiti del Plagio: Cosa la Legge Non Protegge (e Cosa Invece Sì)

È fondamentale capire che non ogni somiglianza è plagio artistico.

  • L’idea non è proteggibile: La legge tutela la forma espressiva dell’idea, non l’idea in sé. Un’idea comune (ad esempio, un paesaggio o un ritratto) non può essere “plagiata”, ma la specifica interpretazione e realizzazione artistica di quell’idea sì.
  • Creatività, anche minima: Per essere protetta, un’opera deve avere un “atto creativo, seppur minimo”. Non serve una genialità assoluta, ma un’impronta personale e individuale dell’autore.
  • Il nucleo individualizzante: Il plagio si realizza quando l’opera copiata è “priva di uno scarto semantico” significativo rispetto all’originale e ne ha mutuato il “nucleo individualizzante o creativo”. In pratica, se l’autore del plagio si è appropriato degli elementi che rendono unica e riconoscibile l’opera altrui, ricalcandola in modo pedissequo, allora c’è violazione.
  • “Camuffamento” non basta: Il plagio sussiste anche quando è “camuffato” o “mascherato” da varianti solo apparenti che non modificano l’essenza creativa. Non bastano “originalità di mero dettaglio” nell’opera plagiaria per escluderlo (Cass. 28 novembre 2011, n. 25173).
  • Valutazione complessiva: Il giudizio sul plagio artistico non è analitico ma “complessivo e sintetico”, basato sull’esame comparativo degli elementi essenziali delle opere, valutando il loro “risultato globale o l’effetto unitario”.

Casi Emblematici di Plagio Artistico e le Loro Conseguenze

La giurisprudenza ha fornito esempi significativi che definiscono i confini del plagio artistico.

Emilio Vedova: l’imitazione di uno stile e il danno di immagine può essere plagio?

Sentenza n. 2039 del 26/01/2018

 

Il plagio artistico può riguardare anche l’imitazione di uno stile distintivo. La Corte di Cassazione ha condannato la galleria d’arte F.lli Orler Eredi Ermano Orler s.n.c. a risarcire 300mila euro alla “Fondazione Emilio ed Annabianca Vedova”.

  • La Condanna: La Cassazione ha riconosciuto il plagio di opere dell’artista Emilio Vedova. I dipinti imitativi (“Oltre la tela” e i “dischi”) presentavano le stesse masse cromatiche, le stesse proporzioni, la stessa tecnica (due piani, campiture rosse e gialle) e l’imitazione dei moduli stilistici dell’artista (chiaro-scuri, forma, collocazione). Il giudice ha notato che le minime differenze erano solo “semplificanti o commerciali” e che il “messaggio artistico” di Vedova era stato svilito.
  • Responsabilità Estesa: La condanna ha coinvolto non solo chi ha realizzato le opere, ma anche la galleria che le ha promosse e vendute, riconoscendo una “sistematica appropriazione del frutto della altrui elaborazione artistica” attraverso la televendita.
  • Danno Patrimoniale e Non Patrimoniale: Il risarcimento è stato calcolato sugli utili realizzati dalla vendita delle opere plagiate. Ma la sentenza ha anche riconosciuto il danno non patrimoniale alla Fondazione, per la lesione dell’immagine e del ruolo di custode dell’opera del Maestro.

Questo caso è cruciale perché afferma che il plagio artistico si configura anche quando l’imitazione riguarda uno stile fortemente distintivo, capace di identificare l’autore, e che la responsabilità si estende a tutti coloro che concorrono alla commercializzazione dell’opera plagiaria.

Jeff Koons e la “Banalità”: Quando la Pop Art Si Scontra con il Copyright

Jeff Koons, artista icona della Pop Art, è noto per le sue sculture che spesso riprendono immagini popolari o archetipiche. La sua serie del 1988, “Banality”, composta da sculture in porcellana e legno, ha scatenato numerose controversie legali per plagio artistico.

  • Le Accuse: Koons ha sempre difeso le sue opere appellandosi al concetto di satira o parodia, sostenendo di voler criticare la società dei consumi. Tuttavia, non tutti l’hanno vista così, specialmente gli artisti da cui Koons aveva tratto le immagini originali senza permesso.
  • Le Sentenze: Le azioni legali contro Koons si sono susseguite per decenni. L’artista ha perso almeno tre cause per violazione del copyright. I tribunali hanno stabilito che le sue opere non potevano essere considerate parodistiche, perché l’opera copiata deve essere “l’oggetto della parodia” stessa, altrimenti non sarebbe necessario richiamare l’originale.
  • Un esempio è la scultura “String of Puppies” (1988), ritenuta una semplice trasformazione di un’immagine bidimensionale in tridimensionale, non una parodia.

Plagio e Arte

  • Anche “Wild Boy and Puppy” (1988), che riproduceva un personaggio del fumetto Garfield, è un caso perso da Koons.

Plagio e Arte

  • Naked” (1988): la retrospettiva di Koons del 2014 al Centre Pompidou di Parigi ha riacceso i riflettori. Per l’opera “Naked” (1988), un giudice francese ha dato ragione a Jean-François Bauret, il fotografo da cui Koons aveva ripreso la foto base. I danni sono stati limitati solo perché la scultura era stata rimossa prima di essere esposta.

  • La Ballerina Contesa (2017): Più di recente, la scultura “Seated Ballerina” (2017) di Koons, esposta al Rockefeller Center, è stata quasi identica a una statuetta di una ballerina dello scultore ucraino Oksana Zhnikrup, sollevando nuove accuse di plagio.

Plagio e Arte

I casi di Koons sono stati fondamentali per definire i limiti di ciò che un artista può o non può utilizzare del lavoro altrui, influenzando direttamente il diritto d’autore nel campo dell’arte visiva.

Ahmed Mater – Magnetism (2012) copiata da Omega: la violazione dei diritti morali

Il plagio di un'opera d'arte

Un caso internazionale interessante di plagio artistico ha coinvolto l’artista saudita Ahmed Mater e il gruppo svizzero Swatch (Omega).

  • L’Opera Originale: Mater è l’autore di “Magnetism” (2012), una stampa acquaforte che raffigura un magnete a forma di cubo nero circondato da polvere di acciaio, una metafora poetica del pellegrinaggio alla Mecca (Hajj) e dei pellegrini che ruotano attorno alla Ka’ba.
  • La Violazione: Omega, in una campagna pubblicitaria, si è appropriata dell’immagine, sostituendo la Ka’ba con un orologio “Seamaster Aqua Terra”, esaltandone le proprietà antimagnetiche.
  • Le Accuse: Mater ha citato in giudizio il gruppo per violazione dei diritti d’autore e dei diritti morali. L’avvocato dell’artista ha sottolineato il grave danno subito: Mater non avrebbe mai potuto autorizzare l’uso blasfemo dell’immagine (la blasfemia è un reato in Arabia Saudita), e l’azione di Omega ha lasciato intendere che l’artista si stesse prendendo gioco della religione, mettendo a rischio lui e la sua famiglia. L’artista ha chiesto 1.337.500 € di danni.

Questo caso evidenzia come il plagio artistico possa avere conseguenze ben più gravi del solo danno economico, toccando aspetti culturali, religiosi e persino la sicurezza personale dell’artista, rafforzando l’importanza dei diritti morali dell’autore.

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Sono Claudia Roggero, avvocata specializzata in Proprietà Intellettuale, Diritto d’Autore e dello Spettacolo. La mia missione non è solo guidarti attraverso il labirinto normativo che governa il mondo delle arti, della musica, dell’audiovisivo, dell’editoria e del digitale. Con bravura ed una competenza d’eccellenza, mi dedico a trasformare le complessità legali in opportunità strategiche, sempre con un approccio profondamente umano.

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