La Sentenza che fa tremare gli artisti di strada
Catania, settembre 2025. Un artista di strada fa causa a un regista che ha usato la sua immagine in un cortometraggio. Chiede €75.000 di risarcimento. Il Tribunale respinge tutto. Zero euro. Anzi, deve pure pagare le spese legali (€14.000).
Come è possibile?
La sentenza del Tribunale di Catania del 12 settembre 2025 mette in luce tutti i punti deboli del diritto all’immagine che ogni artista, creativo e professionista dovrebbe conoscere.
Artisti di strada diritti: il caso: quando “sì” non significa davvero “sì”
Un performer si esibiva come zombie sulla Rambla di Barcellona. Un regista lo riprende, ci fa un cortometraggio (“La Statua della Rambla”), lo presenta a festival. L’artista scopre tutto per caso navigando sul web e si infuria: “Non ti ho mai autorizzato!”
Ma il Tribunale dà ragione al regista. Perché?
Tre motivi che dovresti spaventarti di sapere:
1. Il consenso implicito è un’arma a doppio senso
Hai accolto il regista a casa tua per un’intervista? Hai mandato un’email dicendo “carino il corto”? Boom. Hai dato il consenso. Anche se non hai mai firmato nulla. Anche se pensavi fosse solo un caffè tra amici.
La legge non richiede il consenso scritto. Basta un comportamento che “lasci intendere” l’autorizzazione.
2. Luogo pubblico = game over
Esibirsi in strada significa accettare di essere ripresi. L’articolo 97 della Legge sul diritto d’autore è chiarissimo: se le riprese avvengono in pubblico e documentano “fatti di interesse pubblico”, il consenso non serve.
Stai facendo street art? Stai cantando in piazza? La tua immagine non è più solo tua.
3. Il danno? Devi provarlo. E non è facile.
Pensavi che usare la tua immagine senza permesso = danno automatico?
Sbagliato.
Il danno all’immagine non è più “in re ipsa” (automatico). Devi dimostrare:
- Che hai subito un pregiudizio concreto
- Quanto ti è costato in termini economici o reputazionali
- Il nesso causale tra l’uso dell’immagine e il danno
Nel caso di Catania, l’artista non ha provato nulla. Risultato: richiesta respinta.
Artisti di strada diritti: morale della storia
Tre lezioni durissime da questa sentenza:
✅ Le email contano come prova (anche se le disconosci)
✅ Il comportamento vale più delle parole
✅ Senza prova del danno, non vedi un euro
La domanda che dovresti farti: quante volte hai dato il “consenso implicito” senza saperlo?
Hai dubbi su un contratto, una ripresa, l’uso della tua immagine?
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