Il Copyright di Zorro: Un Eroe tra Pubblico Dominio e Diritti Contesi nell’Era Digitale
La figura di Zorro, il leggendario giustiziere mascherato, evoca immediatamente avventura, destrezza e un inconfondibile segno a “Z”. Ma dietro il suo mantello si nasconde una complessa battaglia legale sui diritti d’autore e di marchio, che lo rende uno dei personaggi più dibattuti nel panorama della proprietà intellettuale. Capire se e come si possa utilizzare l’immagine di Zorro richiede un’attenta analisi delle leggi sul copyright e sul diritto d’autore a livello internazionale, con particolare attenzione alle recenti pronunce giurisprudenziali.
Zorro in Italia: Non Ancora nel Pubblico Dominio
Contrariamente a quanto si possa pensare, in Italia, il personaggio di Zorro non è ancora caduto nel pubblico dominio. La Corte di Cassazione italiana, con una recente e significativa pronuncia (Ordinanza n. 38165/2022, pubblicata il 30 dicembre 2022), ha annullato una precedente decisione della Corte d’Appello che lo aveva dichiarato di pubblico dominio.
La ragione è legata alla durata dei diritti patrimoniali. Secondo l’articolo 25 della Legge italiana sul Diritto d’Autore (Legge n. 633/41), i diritti patrimoniali per un personaggio di fantasia creato da un autore statunitense, come Johnston McCulley (creatore di Zorro), durano per l’intera vita dell’autore più 70 anni dopo la sua morte. Poiché McCulley è deceduto nel 1958, i diritti patrimoniali su Zorro in Italia si estenderanno fino al 2028 (1958 + 70 anni). Questo significa che la più breve durata prevista dal Copyright Act americano del 1909 (56 anni dalla prima pubblicazione) non si applica automaticamente in Italia, grazie al principio della “regola del termine più breve” stabilito dalla Convenzione di Berna, ma con l’applicazione del termine italiano più lungo in questo specifico caso.
Giurisprudenza Recente: Il Caso Zorro e la Parodia La citata pronuncia della Cassazione del 2022, nota come il “caso Zorro” o “caso Brio Blu”, è particolarmente rilevante. La controversia riguardava l’uso del personaggio di Zorro in uno spot televisivo e radiofonico per un’acqua minerale, in cui un noto attore italiano lo interpretava in chiave parodistica. Zorro Productions Inc., titolare dei diritti sul personaggio, aveva citato in giudizio la società produttrice dello spot per violazione del copyright e del marchio. La Cassazione ha stabilito importanti linee guida sui limiti di liceità della parodia, cercando un equilibrio tra gli interessi dei titolari dei diritti e la libertà di espressione (Art. 21 e 33 Costituzione Italiana). Ha precisato che la parodia è lecita se si discosta dall’originale per trasmettere un messaggio diverso e non crea confusione con l’opera originale, né danneggia il titolare dei diritti. Tuttavia, la Corte ha anche ribadito che la parodia non è una difesa automatica contro la violazione del marchio, specialmente se comporta un “attaccamento parassitario” ai valori del marchio stesso.
In sintesi, in Italia, l’uso del personaggio di Zorro (e della sua immagine iconica) per scopi commerciali richiede ancora il pagamento di royalties ai legittimi titolari dei diritti.
Zorro nel Mondo: Un Mosaico di Regole sul Pubblico Dominio
La situazione di Zorro è un esempio lampante di come il diritto d’autore e il copyright possano variare significativamente da un paese all’altro, creando un vero e proprio mosaico legale.
- Stati Uniti: Le prime opere di Johnston McCulley su Zorro, inclusa la storia originale “The Curse of Capistrano” (1919) e il film muto “The Mark of Zorro” (1920), sono generalmente considerate nel pubblico dominio negli Stati Uniti. Questo significa che, in linea di principio, chiunque può creare nuove storie, film o opere basate su questi materiali originali senza pagare royalties per il copyright. Tuttavia, la situazione è complicata dalla forte protezione del marchio registrato “Zorro” e dei suoi derivati da parte di Zorro Productions Inc. (ZPI), che detiene circa 1.300 marchi correlati a Zorro in tutto il mondo. ZPI ha spesso tentato di utilizzare la legge sui marchi per impedire l’uso del personaggio che altrimenti sarebbe di pubblico dominio. Ad esempio, in cause recenti (come quella con il drammaturgo Robert W. Cabell), ZPI ha cercato di far valere i propri marchi per bloccare produzioni basate sulle storie originali.
- Unione Europea: Anche nell’Unione Europea, la situazione è complessa. Nel 2015, l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) ha dichiarato il marchio “Zorro” parzialmente invalido per alcune categorie di “intrattenimento”, riconoscendo che il personaggio è in parte di pubblico dominio in diverse giurisdizioni. Tuttavia, come visto per l’Italia, le leggi nazionali sul diritto d’autore possono avere termini di protezione diversi.
- Altri Paesi: La situazione varia enormemente. In alcuni paesi, i primi lavori di McCulley potrebbero essere nel pubblico dominio, mentre in altri, a causa di diverse normative sulla durata del copyright o di estensioni legate a trattati internazionali, i diritti potrebbero essere ancora attivi. Ad esempio, in Argentina, Zorro è ancora sotto copyright.
Si può usare Zorro? La Risposta è “Dipende”
Alla luce di quanto detto, la risposta alla domanda se si possa usare il copyright di Zorro è un netto “dipende“.
- Per il Diritto d’Autore (Copyright):
- Sì, in alcuni paesi e per le opere più antiche: Le prime storie e il primo film di Zorro sono nel pubblico dominio in alcune giurisdizioni (es. USA per il copyright delle opere originali). Questo permette di creare nuove opere derivate basate su quei materiali specifici.
- No, in altri paesi o per opere più recenti: In Italia, come chiarito dalla Cassazione, il copyright sul personaggio di Zorro è ancora attivo fino al 2028. Similmente, opere più recenti o adattamenti specifici (es. serie TV Disney di Zorro) sono protetti da copyright separato.
- Per il Marchio (Trademark):
- No, l’uso del nome e dei simboli distintivi è quasi sempre vietato per fini commerciali: Indipendentemente dallo status di pubblico dominio del copyright sulle opere originali, Zorro Productions Inc. detiene numerosi marchi registrati sul nome “Zorro”, sul simbolo della “Z” e su altri elementi distintivi del personaggio per diverse categorie di prodotti e servizi (es. intrattenimento, giocattoli, abbigliamento). L’uso commerciale di questi marchi senza licenza è una violazione e può portare a cause legali molto costose. Questo è il principale strumento con cui i titolari dei diritti cercano di mantenere il controllo sul personaggio anche dove il copyright è scaduto.
Conclusione: L’Importanza di un Avvocato Esperto di Diritto d’Autore
La complessità del caso Zorro è un monito per chiunque intenda utilizzare personaggi o opere che si ritengono di pubblico dominio. La distinzione tra copyright e marchio è fondamentale, e la loro interazione può creare trappole legali inaspettate.
Per evitare violazioni e costose controversie legali, è assolutamente indispensabile consultare un avvocato esperto di diritto d’autore e proprietà intellettuale. Solo un professionista qualificato può:
- Analizzare lo status di copyright e marchio del personaggio o dell’opera specifica nella giurisdizione di interesse.
- Valutare i rischi legati all’uso proposto (es. se si configura una violazione di marchio o una parodia non lecita).
- Guidare nel processo di acquisizione di licenze, se necessario.
- Assistere nella difesa in caso di contestazioni o nell’azione legale per tutelare i propri diritti.
Non lasciare che l’avventura di Zorro si trasformi in un incubo legale. La prudenza e la consulenza legale sono le tue armi migliori.
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