Il diritto di citazione rientra tra le libere utilizzazioni di diritto d’autore ed è parte del c.d. fair use statunitense. Permette di riprodurre frammenti di opere altrui senza necessità di autorizzazione o pagamento di compenso, a patto di rispettare determinate condizioni. È un pilastro della libera circolazione della cultura, della critica, dell’insegnamento e della ricerca.
La Legge italiana sul Diritto d’Autore (LDA, Legge n. 633/1941) ha da sempre previsto questa possibilità, ma l’avvento del digitale e, più recentemente, il recepimento della Direttiva Copyright (DSM) tramite il Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 177, hanno portato nuove riflessioni e, in alcuni casi, specificato meglio i confini di questa importante eccezione.
Il Diritto di Citazione “Classico”: la Base dell’Art. 70 LDA
Diritto di Citazione: Puoi usare brani di altre opere?
Quando scrivi, parli o crei contenuti, potresti aver bisogno di citare il lavoro di qualcun altro. Il diritto di citazione ti permette di farlo in modo legale, senza chiedere ogni volta il permesso all’autore. In Italia, la legge che lo regola è l’Articolo 70 della Legge sul Diritto d’Autore.
Citare per critica, discussione o ricerca
L’articolo 70 stabilisce che puoi citare o riassumere brani di un’opera di qualcun altro in modo libero se lo fai per questi scopi:
- Critica o discussione: Ad esempio, se recensisci un libro e ne citi qualche riga.
- Insegnamento o ricerca scientifica: Ad esempio, se prepari una tesina o un articolo scientifico. In questo caso, l’uso deve essere solo a scopo illustrativo e non commerciale.
L’unica regola importante è che la citazione non deve fare concorrenza all’opera originale. Devi usare solo la quantità di testo o musica strettamente necessaria per il tuo scopo.
Citazioni nelle antologie scolastiche
Se si tratta di libri di testo per le scuole, la legge ha una regola speciale:
- È permesso usare brani di opere già pubblicate.
- Non serve il permesso dell’autore e non devi pagare un compenso.
- Devi sempre indicare chiaramente il nome dell’autore e il titolo dell’opera originale da cui hai preso il brano.
In sintesi, il diritto di citazione è un’eccezione al copyright che ti consente di usare parti di opere altrui per scopi specifici, come l’insegnamento o la critica, a patto che tu non ne faccia un uso commerciale che danneggi l’autore originale.
Quali sono i requisiti fondamentali dell’Art. 70 LDA?
Se vuoi usare un pezzo di un libro, una canzone o un video nel tuo lavoro, puoi farlo senza chiedere il permesso all’autore, ma solo se rispetti alcune regole. Questo è il diritto di citazione, e serve a trovare un equilibrio tra la libertà di espressione e la protezione del copyright.
Ecco le 3 regole d’oro da seguire per citare correttamente:
L’uso deve avere uno scopo preciso
Non puoi citare un’opera solo per abbellire il tuo progetto. Devi farlo per un motivo specifico, come:
- Critica o discussione: Ad esempio, se scrivi una recensione di un film e ne mostri una scena per commentarla.
- Insegnamento o ricerca: Se prepari una lezione o una ricerca e usi un brano per spiegare un concetto. In questo caso, l’uso deve essere solo per illustrare e non per guadagnarci.
Limita la quantità e non fare concorrenza
Devi usare solo la quantità di materiale strettamente necessaria per il tuo scopo. Non puoi riprodurre l’intera opera, né una parte così grande da far perdere valore all’originale. La tua citazione non deve mai sostituire l’acquisto dell’opera.
Per esempio, se scrivi un riassunto di un libro, assicurati che il riassunto serva per una discussione e non sia così dettagliato da far sì che le persone non comprino più il libro originale.
Indica sempre la fonte
È fondamentale dare sempre il giusto credito all’autore. Devi indicare in modo chiaro il nome dell’autore e il titolo dell’opera originale da cui hai preso la citazione. Questo è un gesto di rispetto e un obbligo di legge.
In sintesi, puoi usare liberamente un’opera altrui solo se lo fai in modo parziale, per scopi specifici (critica, insegnamento, ecc.) e senza danneggiare l’autore. Se non rientri in questi casi, la regola è semplice: devi chiedere il permesso.
Diritto di citazione e riassunto: le utilizzazioni libere
La libera utilizzazione mediante citazione, riassunto o riproduzione di brani o parti di un’opera protetta – che ha un parallelo nel c.d. fair use del diritto statunitense, disciplinato dalla U.S. Copyright Law (Chapter 1, Section 107), il quale legittima l’incorporazione di materiale protetto da copyright in opere aventi scopo di critica, insegnamento, ricerca e giornalismo – trova fondamento, sia nell’art. 70 della L. n. 633 del 1941 sia nell’art. 10 della Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche ratificata con L. 20 giugno 1978, n. 399.
Entrambe le disposizioni “prevedono limitazioni della esclusiva economica riservata all’autore, allorquando da un’opera protetta vengono tratte parti o brani per specifiche finalità o entro precisi limiti che dalle rispettive norme si desumono” (così Cass., n. 2089/1997).
Ma cosa dicono i giudici?
La nostra giurisprudenza ha più volte avuto occasione di ribadire come la sola riproduzione parziale dell’opera sia permessa ex art. 70, e che essa mai possa eccedere quanto strettamente necessario al raggiungimento dello scopo di critica o discussione, seguendo sempre un canone di stretta interpretazione. Quindi
Citare solo il necessario
La regola principale è che puoi riprodurre solo una parte dell’opera, e non l’intera creazione. La porzione che citi deve essere strettamente collegata al tuo scopo (critica, discussione, insegnamento) e non deve essere così estesa da rendere inutile l’acquisto dell’opera originale. Questo significa che la citazione deve essere un complemento al tuo lavoro, non una sostituzione.
Non fare concorrenza all’autore
Un aspetto fondamentale è che la tua citazione non deve mai creare un danno economico all’autore. La legge lo permette solo perché il tuo lavoro (la critica o la ricerca) ha un fine completamente diverso e autonomo rispetto all’opera originale. Se i “frammenti” che usi non possono in alcun modo competere con la vendita dell’opera, allora puoi stare tranquillo.
Le Novità del D.Lgs. 177/2021 e l’Estensione Digitale
La legge sul diritto d’autore si è aggiornata per stare al passo con Internet e l’Intelligenza Artificiale. Pur mantenendo le regole di base sul diritto di citazione (Articolo 70), la nuova normativa italiana (D.Lgs. 177/2021) ha aggiunto due nuove regole che si collegano all’idea di poter usare il lavoro di altri per certi scopi.
Lezioni online
Ora, un professore può usare parti di libri, articoli o video su piattaforme online protette (come quelle delle scuole o università) per le sue lezioni. Lo scopo deve essere solo didattico, non per guadagnare. È una regola che adatta la legge al mondo delle lezioni a distanza.
L’Intelligenza Artificiale può “leggere” tutto
Questa è la grande novità. La legge ha introdotto il permesso di fare “Text and Data Mining” (TDM). Significa che un computer, come quello di un’Intelligenza Artificiale, può analizzare in automatico un’enorme quantità di testi e dati presi da Internet (libri, articoli, ecc.).
- Per le università: I ricercatori possono farlo senza chiedere il permesso all’autore, in modo da poter creare nuove scoperte.
- Per tutti: Chiunque può farlo, a meno che l’autore non abbia specificato chiaramente, in un suo sito o documento, che non vuole che il suo lavoro venga usato in questo modo.
Queste due nuove regole non cambiano il concetto di “citazione”, ma lo estendono per permettere l’insegnamento digitale e lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, sempre nel rispetto dei diritti dell’autore.
L’Applicazione Giurisprudenziale: Tra Certezze e Zone Grigie
La giurisprudenza italiana sull’Art. 70 LDA è consolidata su diversi punti, ma le nuove eccezioni del D.Lgs. 177/2021 stanno ancora aspettando un’applicazione estensiva:
- Sul “Giusto Brano” e la Concorrenza: I tribunali hanno sempre interpretato il “giusto brano” in modo restrittivo. Riprodurre una parte estesa di un brano musicale o un intero capitolo di un libro difficilmente rientrerà nell’eccezione. La giurisprudenza ha spesso ribadito che la citazione non deve avere un impatto negativo sul mercato dell’opera originale. Ad esempio, la riproduzione di interi articoli di giornale su altri siti web, pur citando la fonte, è stata spesso considerata violazione perché costituisce concorrenza diretta.
- Sul Video e il Web: L’Art. 70 non distingue tra formati. La citazione è possibile anche in ambito audiovisivo o sul web. Tuttavia, le problematiche legate ai “meme”, ai “remix” o all’uso di frammenti video su piattaforme social sono spesso complesse e si intrecciano con il concetto di “parodia” o “uso trasformativo”, che va oltre la semplice citazione e su cui la giurisprudenza è ancora molto dinamica.
- Sul TDM (Art. 70-ter LDA): Non ci sono ancora sentenze italiane di peso che abbiano applicato l’Art. 70-ter. La vera sfida sarà definire i confini dell'”opt-out” e come i titolari dei diritti possano effettivamente riservarsi l’uso per TDM senza ostacolare eccessivamente la ricerca e l’innovazione. È prevedibile che nei prossimi anni si assisterà a un contenzioso crescente su questo fronte, man mano che le aziende di IA e i titolari di diritti cercheranno di definire i rispettivi confini.
Joker: l’importanza del diritto di citazione
Quando si parla del personaggio di Joker, i co-autori sono due: Bill Finger e Jerry Robinson. Tuttavia, molto spesso è solo Jerry Robinson a essere menzionato nei crediti. Il motivo è che, a differenza di Finger, Robinson è stato molto lungimirante e ha saputo tutelare i suoi diritti. Durante la fase di negoziazione per la cessione dei diritti del fumetto, ha imposto l’obbligo di essere sempre citato come autore del personaggio. Questa scelta dimostra quanto sia importante per i creatori di opere d’ingegno difendere i propri diritti fin dall’inizio. Oltre a essere citato, Robinson avrebbe potuto anche registrare il personaggio come marchio, ottenendo un’ulteriore forma di protezione legale per la sua creazione.