Tutela del marchio: come registrare un marchio e tutelarlo al meglio

In questo articolo ci occuperemo della tutela del marchio sotto vari aspetti portando all’attenzione del lettore alcuni celebri esempi di come sia stata fatta valere la tutela dei marchi maggiormente noti che l’hanno avuta (quasi) sempre vinta!

Tutela Marchio: come far valere il proprio marchio?

Prima di registrare un marchio, devi assicurarti che sia valido. In pratica, può essere un nome, un disegno, un suono o anche un colore, l’importante è che serva a distinguere i tuoi prodotti da quelli della concorrenza.

Tutela marchi: i requisiti di un marchio/logo perchè sia valido e possa essere registrato?

Il tuo marchio deve rispettare quattro requisiti: deve essere lecito (non contro la legge), veritiero (non ingannare i clienti), originale (non generico) e nuovo (non uguale a marchi già esistenti nel tuo settore).

Verifica della disponibilità prima della registrazione

Tuttavia, se si decide di procedere con la registrazione, è indispensabile fare molta attenzione al tipo di marchio che si registra e che il marchio sia nuovo. Il rischio è, infatti, quello non solo di registrare un marchio non valido ma che il titolare del marchio anteriore avvii un giudizio per contraffazione del proprio marchio con anche richiesta risarcimento dei danni.

Tutela marchio registrato: cosa deve avere un marchio per rimanere impresso?

Per rendere il tuo marchio indimenticabile, punta sulla semplicità e sul colore. Il colore è cruciale perché aiuta il cliente a memorizzare subito il tuo marchio, creando un forte legame visivo e una chiara identità.Esempio di protezione del marchio

Il marchio Ikea è composto dai colori giallo e blu che, oltre a renderlo immediatamente riconoscibile, gli danno un’identità tale da far sorgere dubbi sull’originalità di un prodotto dotato del medesimo marchio ma in altri colori, tipo bianco e rosso.Cosa deve avere il marchio per rimanere impresso

Rinunciare al colore significa perdere un importante elemento di distintività, che aiuta nel processo di riconoscimento del marchio.

Solitamente uno dei motivi che spinge a registrare un marchio in bianco e nero è la previsione di utilizzarlo in tutte le varianti di colore; si tratta, ovviamente , di una scelta legittima ma in questo modo non si aiuta il consumatore a memorizzare il marchio!

Protezione del Marchio: Semplice, fluido e veloce

Se un marchio che non parla ai clienti non crea un valore aggiunto, uno sbagliato nuoce gravemente al business. Uno dei marchi più celebri che deve alla sua semplicità il segreto del suo successo è il simbolo della Nike.

Cosa deve avere il marchio per rimanere impresso

Un marchio che trasmette un’idea semplice, fluida, veloce. In una parola: vincente. Tanto che non serve più nemmeno scrivere Nike, un’evoluzione all’insegna della semplicità esemplare. Lo stesso claim dell’azienda rimanda al concetto di semplicità: “Just Do It”,“Fallo”. Un invito alla semplicità diretto ed efficace, semplice come indossare delle scarpe o una maglietta.

Tutela del marchio registrato: le cause legali 

Quando un prodotto o un nome ha successo, è facile che venga imitato. In questi casi, i marchi diventano fondamentali per proteggere l’originalità e il lavoro di chi li ha creati. Vediamo alcuni casi famosi, dal mondo del cibo a quello della tecnologia, che mostrano quanto sia importante difendere un marchio.

La battaglia del “Cronut”

Lo chef Dominique Ansel ha inventato il “Cronut”, un dolce che unisce il croissant e il donut, diventato subito un successo a New York. Lo chef ha subito capito l’importanza di proteggere il suo lavoro e ha registrato il nome “Cronut” come marchio.

  • Il problema: Subito sono apparse imitazioni con nomi simili come “dosants” o “frissants”. Lo chef Ansel ha voluto specificare che non era sua intenzione impedire agli altri di fare dolci simili, ma di proteggere il nome “Cronut” che era associato solo alla sua pasticceria.

Questo caso dimostra che registrare un marchio è l’unico modo per difendere un nome di successo e impedire che diventi un termine generico.

Coca-Cola e la parola “Zero”

La Coca-Cola ha cercato di registrare la parola “Zero” come marchio per le sue bevande dietetiche. L’obiettivo era proteggere la sua “famiglia di marchi” (come Coca-Cola Zero) e impedire ai concorrenti di usare la stessa parola.

  • Il problema: Altre aziende, come Dr Pepper, hanno fatto opposizione, sostenendo che “Zero” è un termine generico che descrive semplicemente un prodotto senza calorie. Secondo loro, nessuno dovrebbe avere l’esclusiva su una parola così comune.

Tutela del marchio Zero e Light per prodotti dietetici

  • La sentenza: L’ufficio brevetti americano ha dato ragione alle aziende concorrenti, sostenendo che “Zero” non può essere registrato come marchio, perché è una parola descrittiva e generica per le bevande a zero calorie.

Tutela del marchio Zero e Light per prodotti dietetici

Tutela del marchio Zero e Light per prodotti dietetici

Tutela del marchio Zero e Light per prodotti dietetici

Rolex e la responsabilità dei siti web

Anche nel mondo online, i marchi devono essere protetti. Rolex ha fatto causa a un’azienda che vendeva orologi a muro contraffatti sui suoi siti web, ma ha anche coinvolto Aruba, l’hosting provider che ospitava i siti.

  • Il problema: Rolex ha chiesto ad Aruba di disattivare i siti e rimuovere il materiale contraffatto. Aruba si è difesa dicendo di aver già avvisato il cliente e di non essere responsabile dei contenuti.
  • La sentenza: Il giudice ha dato ragione a Rolex, ordinando ad Aruba di disattivare i siti e di impedire che fossero visibili. Questo dimostra che anche le aziende che offrono servizi web (come l’hosting) hanno una responsabilità nel fermare la vendita di prodotti contraffatti.

Nutella contro “Nutelleria”

La Ferrero, produttrice della Nutella, ha fatto causa a un locale di Brooklyn che si era chiamato “Nutelleria”. Il locale usava il nome della famosa crema di nocciole non solo come ingrediente, ma anche nel nome del negozio e sul suo sito web.

  • Il problema: La Ferrero ha sostenuto che il nome “Nutelleria” creava confusione nei consumatori, facendo credere che il locale fosse collegato o autorizzato dall’azienda italiana.
  • La conclusione (provvisoria): Il locale ha cambiato il nome in “Nuteria”, ma la Ferrero non si è detta soddisfatta, perché il rischio di confusione rimaneva. Questo caso evidenzia che non basta cambiare una o due lettere per evitare una causa: l’importante è che il consumatore non venga tratto in inganno.

Difesa del marchio Nutella

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Sono Claudia Roggero, avvocata specializzata in Proprietà Intellettuale, Diritto d’Autore e dello Spettacolo. La mia missione non è solo guidarti attraverso il labirinto normativo che governa il mondo delle arti, della musica, dell’audiovisivo, dell’editoria e del digitale. Con bravura ed una competenza d’eccellenza, mi dedico a trasformare le complessità legali in opportunità strategiche, sempre con un approccio profondamente umano.

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