British Library e il pubblico dominio delle illustrazioni e delle immagini

In linea con la sua ambizione di diventare un’istituzione più aperta al mondo nel suo genere, la British Library ha messo on line oltre un milione tra illustrazioni e immagini cadute in pubblico dominio per chi ne volesse usufruire attraverso Flickr anche per riutilizzarle, remixarle o modificarle.

Finora queste immagini sono state utilizzate su copertine degli album, etichette, progetti di mappatura e per un’installazione artistica al festival Burning Man in Nevada.

La celebre istituzione londinese ha pubblicato su Flickr più di un milione di foto e immagini raccolte da circa 65mila volumi editi tra il 17esimo e il 19esimo secolo. Il campionario è davvero ampio e articolato: vignette umoristiche, ritratti di nobili e regnanti, disegni di pesci esotici e animali, resoconti figurativi di battaglie, momenti storici, esplorazioni, ma anche normali scene di vita quotidiana. Una vera e propria enciclopedia universale per immagini, scannerizzate negli scorsi anni grazie a una collaborazione con Microsoft, e successivamente caricate on line, libere da qualsiasi diritto d’autore.

Chiunque, per qualsiasi scopo, potrà d’ora in avanti utilizzarle, ma potrà fare anche molto di più. La British Library ha infatti chiesto ai più volenterosi una mano, o meglio migliaia di mani, per provare a descrivere e contestualizzare più accuratamente questo immenso patrimonio culturale. Gran parte di quanto pubblicato su Flickr è infatti a bassissimo contenuto informativo. Per ogni foto o immagine si conoscono il volume di provenienza, il secolo di riferimento, talvolta altre informazioni tratte dalle didascalie, e quasi sempre nulla più. Per questo, rilasciandole liberamente on line, si spera che studiosi, appassionati o semplici curiosi possano fornire ulteriori elementi in grado di aumentare le conoscenze sulla loro origine, e arricchire esponenzialmente il senso dell’intera operazione.

Si ambisce insomma a promuovere un’imponente progetto di crowdsourcing, e per farlo si prevede di lanciare una applicazione appositamente dedicata allo scopo, entro i primi mesi del prossimo anno. In un post della biblioteca si spiega che gli utenti potranno utilizzarla per inserire descrizioni a corredo delle immagini. Queste serviranno successivamente per istruire delle macchine, di modo che realizzino operazioni di classificazione automatica in grado di moltiplicare il valore di quanto raccolto. In pieno spirito 2.0, la stessa applicazione e i dati raccolti saranno inoltre rilasciati in formato aperto, così come d’altronde già oggi, sulla piattaforma github, sono liberamente accessibili e modificabili tutti i metadati descrittivi già associati alle immagini e pubblicati come tag su Flickr.

“Ci sono pochi set di dati di questo tipo totalmente liberi – affermano i curatori del progetto – e mettendoli on line speriamo di stimolare e supportare le attività di ricerca sulle illustrazioni, le mappe e altri tipi di materiali finora poco o per nulla oggetto di studio e attenzione (…). Le immagini – si legge in un passaggio successivo – sono state taggate per facilitarne la fruizione e per provare a indicare nuovi prospettive attraverso le quali osservarle. Sono state classificate per anno di pubblicazione, volume di provenienza, autore e altri parametri. Si tratta di una categorizzazione utile, ma possiamo fare meglio! Per questo vogliamo collaborare con i ricercatori e chiunque altro abbia buone idee per rappresentare, classificare e navigare questi set di dati, così da migliorare sia singoli contenuti, sia l’intero impianto di taggatura e descrizione”.

Nel post pubblicato on line si manifesta anche la volontà di capire e studiare i vari modi di riutilizzo delle foto da parte degli utenti. Lo scopo è individuare pratiche e usi che possano tornare utili anche per la biblioteca.

A tale riguardo l’Atlantic ipotizza già alcuni scenari. Un ambito molto interessante potrebbe essere quello dei visual data: magari, spiega la testata citando fonti della British Library, si potrebbe fare tesoro del lavoro di utenti e appassionati per realizzare infografiche che permettano di capire l’evoluzione delle tecniche di disegno nel corso dei secoli.

Intanto, nell’attesa che tutte queste ipotesi si trasformino in realtà, sono già oltre 6 milioni le persone che, a meno di una settimana dal lancio, hanno consultato la banca dati di immagini su Flickr. Segno evidente del fatto che la British Library ha colto nel segno, come lo stesso Atlantic tiene a sottolineare, elencando altri progetti che hanno già puntato sul crowdsourcing per accrescere conoscenze e saperi in ambito culturale.

Tra questi:

  • la mappatura collettiva degli edifici di New York ritratti in alcune illustrazioni del 19esimo secolo, promossa sempre nel corso di questo anno dalla New York Public Library (NYPL); e
  • il primo pionieristico progetto in materia, a opera della Library of Congress, con il quale cinque anni fa utenti e appassionati furono invitati a taggare le immagini di pubblico dominio della biblioteca pubblicate sempre su Flick

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