Diritto d’autore e intelligenza artificiale: cosa succederà al diritto d’autore in Italia?

Intelligenza artificiale e diritto d’autore

L’intelligenza artificiale sta cambiando la creazione artistica. I sistemi generativi producono opere nuove. Ma le norme sul copyright sono tradizionali. Si basano sul concetto di ingegno umano. Questi nuovi scenari sollevano interrogativi. Le leggi devono adattarsi alla tecnologia.

Chi è l’autore di un’opera creata da un’IA?

La legislazione italiana e europea è chiara. Il diritto d’autore protegge l’ingegno umano. Un’opera deve avere un autore umano. Solo lui è titolare dei diritti. Le creazioni generate puramente da algoritmi non sono tutelabili. Il loro status giuridico è incerto. Se l’uomo interviene in modo creativo, la situazione cambia. Chi fornisce i prompt all’IA può essere un autore. Questo è possibile se il suo contributo è determinante. Dimostra una chiara scelta creativa.

È lecito addestrare un’IA con contenuti protetti?

L’addestramento di un’IA è un’altra sfida. Molti sistemi usano database enormi. Questi database contengono opere protette da copyright. Gli autori si chiedono se i loro diritti siano violati. La questione è molto dibattuta. Le leggi europee ammettono eccezioni al diritto d’autore. Queste eccezioni si applicano per il “text and data mining”. Spesso però serve l’autorizzazione dell’autore. La questione resta aperta. È necessario un nuovo equilibrio. L’AI Act tenta di regolamentare il processo.

Diritto d’autore e intelligenza artificiale: cosa succederà?

Il rapporto tra creatività umana e tecnologia è sempre stato complesso, ma l’avvento dell’intelligenza artificiale ha sollevato interrogativi senza precedenti. Le vecchie regole del diritto d’autore sembrano non bastare più per proteggere gli artisti, gli scrittori e i musicisti dall’uso massivo delle loro opere per addestrare le IA. In questo scenario, l’Italia sta per fare un passo decisivo con un nuovo Disegno di Legge sull’Intelligenza Artificiale, che promette di dare risposte concrete a queste sfide.

Le nuove regole per tutelare i creatori

Il DDL mira a creare un ponte tra il passato e il futuro. La novità più significativa è l’introduzione di norme sulla trasparenza. Chi sviluppa sistemi di intelligenza artificiale dovrà dichiarare quali opere protette da copyright ha utilizzato per l’addestramento. Il DDL toccherà anche un altro punto cruciale: chi è responsabile se un contenuto generato dall’IA viola un copyright esistente? Il legislatore sta cercando di dare una risposta chiara.

L’iter di approvazione e l’impatto sulla Legge 633

Il percorso legislativo del DDL è in pieno svolgimento, con passaggi sia alla Camera che al Senato. Una volta approvato, non sostituirà l’intera legge sul diritto d’autore del 1941, ma la integrerà con nuove disposizioni. L’obiettivo non è stravolgere la normativa, ma intervenire su articoli esistenti, specialmente quelli che riguardano eccezioni e limitazioni al copyright.

Integrazione e trasparenza per l’addestramento delle IA

Il nuovo Disegno di Legge sull’Intelligenza Artificiale non sostituisce la Legge sul Diritto d’Autore (n. 633/1941), ma la integra per adattarla all’era digitale. I cambiamenti più significativi riguardano l’uso di opere protette per l’addestramento dei modelli di IA. Nello specifico, il DDL interviene sulle norme relative al text and data mining (TDM).

La legge italiana già prevede eccezioni al diritto d’autore per finalità di ricerca scientifica (Art. 70-quater) e per usi commerciali (Art. 70-quinquies). Il DDL mira a modificare o integrare questi articoli introducendo un obbligo di trasparenza per gli sviluppatori di sistemi di IA. Questi ultimi dovranno dichiarare pubblicamente quali opere protette da copyright sono state utilizzate per l’addestramento. Tale trasparenza è fondamentale per permettere agli autori di verificare se le loro creazioni sono state usate e di far valere i propri diritti.

Nuove responsabilità e tutela per gli autori

Il DDL rafforza la posizione degli autori, rendendo più agevole la tutela dei loro diritti esclusivi, come il diritto di riproduzione (Art. 13) e il diritto di comunicazione al pubblico (Art. 16). Grazie ai nuovi obblighi di trasparenza, sarà più semplice per un autore dimostrare che la sua opera è stata utilizzata senza autorizzazione.

Inoltre, il Disegno di Legge introduce nuove disposizioni sulla responsabilità per i contenuti generati dall’IA. Questo è un aspetto cruciale e totalmente nuovo per la nostra legislazione, che si propone di stabilire chi è responsabile nel caso in cui un’opera creata da un sistema di intelligenza artificiale violi il copyright di terzi. Si tratta di un passo avanti per garantire che il progresso tecnologico non avvenga a scapito dei diritti dei creatori.

Un futuro più chiaro per il diritto d’autore e l’intelligenza artificiale

L’approvazione del DDL segnerà un punto di svolta. Gli autori avranno strumenti legali più efficaci per proteggere le loro opere, mentre gli sviluppatori di intelligenza artificiale potranno lavorare con maggiore certezza giuridica. L’ecosistema creativo diventerà più trasparente e corretto. Questo rappresenta una vittoria per il diritto d’autore intelligenza artificiale e per la nostra economia, garantendo che l’innovazione tecnologica proceda di pari passo con il rispetto della creatività umana.

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Sono Claudia Roggero, avvocata specializzata in Proprietà Intellettuale, Diritto d’Autore e dello Spettacolo. La mia missione non è solo guidarti attraverso il labirinto normativo che governa il mondo delle arti, della musica, dell’audiovisivo, dell’editoria e del digitale. Con bravura ed una competenza d’eccellenza, mi dedico a trasformare le complessità legali in opportunità strategiche, sempre con un approccio profondamente umano.

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