Film Copyright: casi celebri di ispirazione e plagio

Il film copyright è il pilastro legale che protegge un’opera audiovisiva, tutelando tutti gli elementi creativi che la compongono, dalla sceneggiatura alle musiche, dalla regia al montaggio finale. Ai sensi della legge sul diritto d’autore, il copyright film nasce nel momento stesso della creazione e garantisce al produttore (che ne acquisisce i diritti) e agli autori (regista, sceneggiatore, autore del soggetto, musicista) l’esclusiva di sfruttamento economico. Nessun terzo può riprodurre, distribuire, proiettare in pubblico o modificare il film senza aver prima ottenuto l’autorizzazione dai titolari dei diritti. Questa protezione è fondamentale per prevenire la pirateria e l’uso non autorizzato di clip o intere sequenze (violazione del cinema copyright), come dimostrano i frequenti casi giudiziari in cui la difesa del film mira a proteggere l’investimento creativo e finanziario che sta dietro ogni produzione.

I confini del copyright film: quando l’ispirazione diventa plagio nel cinema

Nel mondo del cinema, il confine tra la legittima ispirazione e il plagio è spesso sottile e controverso. Le cause legali che mettono in discussione la paternità di storie, trame o personaggi sono all’ordine del giorno, rendendo la tutela del copyright film un argomento centrale per ogni cineasta e produttore. Sebbene una semplice idea non sia tutelabile, l’opera audiovisiva finale gode di piena protezione ai sensi del diritto d’autore. Ma cosa succede quando si sospetta che un’opera protetta sia stata copiata?

Il cinema copyright è regolarmente messo alla prova da accuse eclatanti, come dimostrano i recenti casi di A Hero di Asghar Farhadi e Malignant di James Wan.

Film copyright: il caso di A Hero di Asghar Farhadi

Il film copyright è finito sotto i riflettori nel caso di A Hero, il lungometraggio del regista iraniano Asghar Farhadi. Il film è ispirato a una storia vera che Farhadi aveva scoperto e documentato, ma una sua ex studentessa, Azadeh Masihzadeh, ha fatto causa per plagio.

Masihzadeh ha accusato il regista di averle rubato l’idea e i dettagli della storia, che lei stessa aveva documentato. Farhadi, negando ogni addebito e sostenendo di aver sviluppato in autonomia la narrazione, ha risposto con una contro-causa. Sebbene la questione abbia sollevato un ampio dibattito internazionale e messo in discussione la reputazione del regista, una giuria di esperti ha respinto le accuse di plagio, e le autorità iraniane hanno scagionato Farhadi.

Questo episodio evidenzia una regola chiave nel copyright film: spesso, i fatti storici o le semplici idee non sono proteggibili. È la specifica espressione creativa di quei fatti—la sceneggiatura, i dialoghi e la messa in scena—che è tutelata.

Le accuse di plagio su Malignant e la prova della conoscenza

Anche il regista James Wan si è trovato ad affrontare pesanti accuse sul film copyright per il suo horror Malignant. Adam Cosco, autore del cortometraggio Little Brother, ha sostenuto che Wan avesse copiato la sua sceneggiatura, notando quasi 50 somiglianze tra le due opere.

Cosco ha affermato che Wan era venuto a conoscenza della sua sceneggiatura tramite un collaboratore del produttore Blumhouse. Questo dimostra la complessità delle cause di plagio nel cinema: per avere successo in tribunale, non basta confrontare le due opere e trovare somiglianze. Il querelante deve anche dimostrare che l’accusato aveva effettivamente accesso o conoscenza dell’opera originale.

Provare il plagio di un film è un processo estremamente difficile che richiede:

  1. Analisi dettagliata: un confronto minuzioso tra gli elementi strutturali, la sequenza degli eventi, i personaggi e i dialoghi delle due opere.
  2. Prova della conoscenza: dimostrare che il presunto plagiario avesse la possibilità di aver letto o visto l’opera originale.

Per tutelarsi, i cineasti e i produttori devono documentare meticolosamente il processo creativo, dall’idea iniziale fino al copyright film definitivo. Senza una chiara prova di accesso e una somiglianza che superi la mera “ispirazione”, le accuse sono spesso destinate ad essere respinte.

In sintesi, il cinema copyright protegge strenuamente l’espressione creativa, ma impone a chi accusa di plagio l’onere di dimostrare in modo inequivocabile sia l’accesso che la copiatura sostanziale dell’opera protetta.

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Sono Claudia Roggero, avvocata specializzata in Proprietà Intellettuale, Diritto d’Autore e dello Spettacolo. La mia missione non è solo guidarti attraverso il labirinto normativo che governa il mondo delle arti, della musica, dell’audiovisivo, dell’editoria e del digitale. Con bravura ed una competenza d’eccellenza, mi dedico a trasformare le complessità legali in opportunità strategiche, sempre con un approccio profondamente umano.

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