L’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci contro il puzzle della Ravensburger

Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci contro il puzzle della Ravensburger

Un altro provvedimento a tutela delle immagini artistiche italiane. Questa volta si tratta di Leonardo da Vinci, le cui opere continuano a far discutere. La causa è stata intentata dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia per l’uso del famoso disegno dell’Uomo Vitruviano.

Si tratta di un disegno fatto a penna e inchiostro su carta nel 1490 da Leonardo Da Vinci. È conservato nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia e rappresenta un corpo umano disegnato dentro un cerchio (la perfezione divina) e un quadrato (la perfezione terrena).

La Ravensburger, azienda tedesca che produce puzzle, ne produce uno di mille pezzi che raffigura l’Uomo Vitruviano. Il costo di ogni puzzle è 20 euro . Il museo di Venezia decide di fargli causa. Le Gallerie dell’Accademia di Venezia chiedono il pagamento delle royalties per aver riprodotto il disegno di Leonardo senza autorizzazione, di pagare i diritti di riproduzione. Il museo chiede una percentuale del 10% sui guadagni per il periodo 2014-2021, attraverso i canali commerciali tradizionali e online sull’intero mercato europeo e internazionale.

La Ravensburger si difende sostenendo che l’opera sia di dominio pubblico, e che al massimo avrebbe dovuto pagare i diritti per i soli prodotti venduti in Italia.

Il tribunale di Venezia emette un’ordinanza a favore del museo: l’azienda tedesca Ravensburger dovrà pagare le royalties. L’ordinanza del tribunale di Venezia si fonda sul “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, decreto legislativo del 2004 che stabilisce che le opere d’arte possano essere riprodotte solo con l’autorizzazione degli enti pubblici che le custodiscono e rispettando le leggi sul diritto d’autore.

Altre ordinanze sono state emesse a Firenze relativamente al David di Michelangelo. Tuttavia è la prima volta che viene condannata una società non italiana, anche relativamente a siti commerciali la cui sede non sia in Italia. Altri musei potrebbero a questo punto intraprendere lo stesso percorso legale ed arrivare ad incassare royalties sostanziose.

 

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Sono Claudia Roggero, avvocata specializzata in Proprietà Intellettuale, Diritto d’Autore e dello Spettacolo. La mia missione non è solo guidarti attraverso il labirinto normativo che governa il mondo delle arti, della musica, dell’audiovisivo, dell’editoria e del digitale. Con bravura ed una competenza d’eccellenza, mi dedico a trasformare le complessità legali in opportunità strategiche, sempre con un approccio profondamente umano.

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