Cosa e chi sono Soundreef e SIAE?

Soundreef e SIAE

SIAE e Soundreef si occupano di gestione e ripartizione di royalties per conto di autori, editori o etichette discografiche.

SIAE è un ente pubblico economico a base associativa, preposto alla protezione e all’esercizio dell’intermediazione del diritto d’autore in Italia, in forma di società di gestione collettiva senza scopo di lucro.

Fanno la stessa cosa, ma prima della direttiva Barnier, SIAE non poteva avere competitor. Ora invece è ufficiale. Il monopolio di fatto esercitato in Italia dalla Siae è crollato definitivamente.

La Soundreef, startup concorrente, ha reso la notizia: la gestione dei diritti inerenti al copyright per gli autori, editori e professionisti che ne fanno parte, sarà affidata a Lea (acronimo di Liberi Editori e Autori), novella associazione non-profit, che opererà in Italia secondo legge.

Soundreef Ltd è una società costituita nel Regno Unito nel 2011 perchè, prima della riforma (c.d. direttiva Barnier), nessuna società di intermediazione diversa dalla SIAE poteva operare nel mercato italiano. La direttiva Barnier ha previsto infatti, che ogni artista possa scegliere liberamente a quale società europea affidare la gestione dei propri diritti d’autore, purché questa tratti gli specifici diritti.

Soundreef è un Ente di Gestione Indipendente (Independent Management Entity (IME) secondo la Direttiva EU 2014/26/EU), presente nel registro pubblico delle collecting society gestito dall’Intellectual Property Office del Regno Unito, che offre servizi alternativi a quelli delle tradizionali società di gestione collettiva dei diritti d’autore come SGAE (Spanish General Society of Authors and Publishers), GEMA, SIAE e SACEM (Société des Auteurs, Compositeurs et Éditeurs de Musique).

Sino al 2017 l’intermediazione sul mercato italiano era stato compito della sola SIAE. Oggi Soundreef può operare liberamente e in concorrenza con SIAE nella raccolta dei diritti d’autore in Italia grazie all’accordo con la non profit Lea (Liberi Autori Editori). Con questa partnership, Soundreef affida a Lea la riscossione dei diritti del proprio catalogo.

Lo slogan di Lea Crediamo nel merito, nell’obiettività e nella tecnologia e ci piacerebbe poter presto arrivare a ripartire il 100% di ciò che raccoglieremo in modalità analitica perché crediamo che questo sia l’unico modello di ripartizione davvero equo e corretto.

Lea si occuperà per Soundreef della riscossione dei diritti e di gestire in maniera analitica le entrate degli autori ed editori che ne sono soci “attraverso meccanismi tecnologici e procedurali per garantire validità di rendicontazione e pagamento, rendicontazione analitica, tracciabilità e trasparenza.”

Rispetto alla SIAE, Lea acquisterà strumenti per monitorare e rendicontare i brani direttamente da Soundreef Spa (società nazionale controllante della Soundreef Ltd). Spesso i soggetti principali “del business dei diritti” come gli organizzatori di eventi, televisione, radio, in attesa che la situazione italiana si chiarisse, eludevano il versamento delle quote dovute. Ora, dunque, sarà la Lea a riscuotere le somme per poi girarle a Soundreef.

Le reazioni della SIAE non sono mancate.

Non si è mai vista una organizzazione di autori ed editori “telecomandata” da una società a scopo di lucro, che non rispetta la trasparenza, i controlli e gli obblighi imposti dalla legge

scrive Siae in un comunicato di reazione.

Siamo certi che le Istituzioni e le Autorità preposte verificheranno questa evidente finzione in conflitto di interessi

La Lea sarà in grado di sostenere un’attività di raccolta diritti così come la Siae? Di sicuro non sarà semplice fornirsi di una struttura tale da poter fronteggiare tutte quelle attività che, in maniera capillare, fin ora sono state gestite dal colosso Siae, e dovrà munirsi di pazienza ed esperienza per poter garantire un controllo minuzioso (di cui attualmente non è dotata) di copertura sul territorio (bar, ristoranti, ambienti pubblici..).

Come funzionerà in concreto l’attività della Lea?

Per meglio comprendere quali saranno le dinamiche attraverso cui la Lea esplicherà la propria attività a favore di autori ed editori, riportiamo un esempio pratico esposto dallo stesso fondatore Davide D’Atri: “l’organizzatore chiede il permesso sia a Siae sia agli altri operatori, nel nostro caso LEA, che fornirà un’istantanea sui diritti della scaletta. Il prezzo che l’organizzatore doveva pagare rimane immutato: semplicemente, LEA e Siae prenderanno ciascuna una percentuale in proporzione degli effettivi diritti utilizzati. Questo lo abbiamo già fatto. L’organizzatore non deve fare nulla: si compila il borderò e il programma gli restituisce l’importo che deve pagare a noi e a Siae”.

La nascita della Lea si prefigura come un punto di partenza importante. Ci auguriamo che questo rappresenti un primo piccolo passo per una definitiva riforma del nostro sistema autoriale, monopolizzato da anni dalla Società italiana autori ed editori. Auspicando, altresì, ad una definitiva risoluzione della questione “concorrenza sul mercato del copyright” e soprattutto in un reale appoggio del governo e delle istituzioni che finora hanno mantenuto una posizione di sostanziale contrarietà in merito ai numerosi dibattiti sollevati sul caso.

E tu autore, che ne pensi?

 

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