Youtube e Freebooting: come tutelarsi?

Youtube e Freebooting: come tutelarsi?

Youtube e Freebooting: come tutelarsi? Il“freebooting” è una pratica scorretta. Il significato del termine deriva dal gergo dei pirati di mare dell’antica Inghilterra ed è descritto da knowyourmeme.com.

“Freebooting” is the practice of downloading copyrighted content from a media-hosting website and re-uploading it without the creator’s permission, typically in order to accumulate a large following or for commercial profit through advertising revenue. The practice should not be confused with “mirroring,” or the recovery of censored or lost media content using a similar method for non-commercial and archival purposes. 

Consiste, dunque, nella “pratica di scaricare contenuti coperti da copyright da un sito per poi ricaricarlo senza il permesso dell’autore, al fine di accumulare un gran seguito o profitto commerciale dalla rendita pubblicitaria”.

I freebooter prendono il contenuto altrui per il proprio tornaconto personale, senza che il creatore originale abbia reali guadagni da questa “appropriazione indebita”.

Il freebooting è una pratica molto popolare

Su Facebook è sempre più frequente visualizzare video copiati da autori. Il freebooting colpisce anche Youtuber dal grande seguito come SmarterEveryDay, tra i primi a denunciare il problema, e Kurzgesagt – In a Nutshell, che in uno dei suoi video afferma questa pratica sia figlia dell’algoritmo che regola la newsfeed di Facebook.

Plagio

Il processo per affermare la paternità del proprio video è complesso e può richiedere tempi molto lunghi. Con post “colpevoli” che vengono cancellati praticamente dopo aver esaurito tutta la loro visibilità, con danni quasi nulli per chi invece sarebbe da punire più duramente. È da tenere bene a mente che soltanto l’autore ha il diritto esclusivo di pubblicare una propria opera. Nel condividere o pubblicare frasi, articoli o testi che sono stati prodotti da altri bisogna sempre ricordarsi di citare l’autore, in caso contrario si rischia di integrare gli estremi del plagio. Qualora l’offeso dimostri di aver subito un danno conseguente al comportamento illecito, potrà richiedere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali.

Inserire il nome dell’autore del video non basta

I Freebooter spesso tentano di “mitigare” i loro danni inserendo dei credit nei link riportanti la pagina Facebook del creatore originale o il canale dello Youtuber da cui hanno scaricato il video. Peccato che pochi siano gli utenti che effettivamente arrivano così al vero autore del video e che, come già detto, in tal modo qualsiasi ritorno economico derivante dalla pubblicità su YouTube sia estremamente ridotto.

Anche noi semplici spettatori possiamo contribuire a un web più onesto e giusto

Segnaliamo i casi di freebooting, magari riportando nei commenti la fonte originale e segnalando al vero autore del video di essere stato imbrogliato. Facebook infatti non ha ancora una funzione di ricerca dei video e spesso, purtroppo, chi è vittima di freebooting rischia di non esserne nemmeno a conoscenza.

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