Nuova direttiva Copyright

Nuova Direttiva Copyright (per leggerla clicca qui)

La nuova normativa è:

  • sostenuta da produttori di contenuti, ovvero gli editori, che spingono per una diversa remunerazione delle loro opere, e
  • contrastata da chi invece vede il rischio che internet sia meno libera.

In particolare, tra le proposte, c’è l’estensione delle licenze anche agli “snippets” di contenuti: non solo l’articolo ma anche il titolo, il sommario e altri elementi che in genere vengono utilizzati per introdurre il link su cui clicca l’utente. L’articolo 11 della Direttiva statuisce infatti una sorta di tassa per i link a carico delle grandi piattaforme online, come Google e Facebook, tenute a pagare per poter linkare i siti di notizie.

L’altro aspetto critico riguarda l’obbligo per le piattaforme (YouTube, Instagram, ecc.) di prevedere dei filtri capaci di individuare il caricamento di video o immagini protetti dal diritto di autore. Il filtro potrebbe diventare un filtro alla libera espressione. L’articolo 13 della Direttiva impone una verifica preventiva dei contenuti pubblicati online per evitare la violazione del diritto d’autore, affidando questa funzione di filtro alle stesse piattaforme.

La Commissione Europea sostiene “alcune delle peggiori riforme al mondo delle norme sul diritto d’autore” al Parlamento europeo, tra cui il link tax a sostegno dei giganti dell’editoria.

Nuova Direttiva Copyright: il 14 settembre 2016 la Commissione europea ha presentato ufficialmente al Parlamento europeo la sua nuova direttiva sul Copyright.

Nonostante l’opposizione di  100.000 gruppi di società civile e utenti di Internet, la direttiva include dei piani per una nuova tassa sui link, la concessione di nuovi ampi poteri per la pubblicazione di frammenti di testo utilizzati in collegamenti ipertestuali che dovranno essere pagati agli editori.

Tax Link

Il Parlamento europeo dovrà prendere in considerazione la proposta dei Tax Link della Commissione, che arriva sulla scia di una vittoria degli editori profondamente preoccupante. Infatti la corte superiore della UE ha stabilito che i siti web possono essere ritenuti responsabili solo per il collegamento a contenuti protetti da copyright.

“Tra la Direttiva sul Copyright di oggi e la recente sentenza CGUE, è chiaro che il diritto ad utilizzare i link è sotto attacco in tutta Europa”,

ha detto Ruth Coustick-Deal, specialista dei diritti digitali per OpenMedia.

“Ogni possibilità di successo che impedisca l’utilizzo dei link indebolisce le fondamenta dell’open Internet. Se queste proposte passano, il nostro diritto di condividere e accedere ai contenuti liberamente sarà ridotto drasticamente. Questa cattiva idea non ha funzionato in nessun paese in cui è stato approvato in precedenza.”

Le proposte della Commissione sono state consegnati al Parlamento Europeo a fianco del discorso sullo Stato dell’Unione del presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker. La tanto attesa direttiva Copyright del mercato unico digitale è il risultato di 2 anni di consultazione pubblica durante la quale decine di migliaia di cittadini dell’UE impegnati in buona fede.

Coustick-Deal ha proseguito:

“Decine di migliaia di cittadini dell’UE si sono in buona fede impegnati nelle consultazioni della Commissione, e in modo schiacciante si sono opposti. Invece di rispettare il processo democratico, la Commissione ha deciso di ignorare questo feedback e i cittadini europei dovranno affrontare inermi la proposta di alcune delle peggiori norme sul diritto d’autore. Fortunatamente, i deputati avranno l’ultima parola – la Commissione ci ha portato in questo pasticcio e ora tocca ai deputati risolvere il problema”.

If most consultation responses came from citizens why did ignore them?

Una delle priorità del Presidente della Commissione: la mia prima priorità sarà far si che le politiche che servono a creare crescita ed occupazione siano al centro dell’agenda politica della prossima Commissione europea. Per fare tutto ciò, abbiamo bisogno di un ingrediente chiave: dobbiamo creare un mercato unico digitale per consumatori ed imprese, sfruttando le grandi opportunità delle tecnologie digitali, che non hanno limiti.

Per far questo, abbiamo bisogno del coraggio di abbattere le barriere nazionali in materia di regolamentazione del sistema delle telecomunicazioni, diritto d’autore e protezione dei dati, gestione delle frequenze radiofoniche e diritto della concorrenza.

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